Nel 2016 grazie al Jobs Act aumento degli investimenti e delle assunzioni
Colli-Lanzi (Gi Group): HR manager e Imprenditori, italiani e stranieri, confermano il ritorno alla centralità del contratto a tempo indeterminato. Bene la somministrazione tramite agenzia
Aumento generale degli investimenti nel Paese - con le multinazionali estere che ritengono che il Jobs Act favorirà in modo rilevante quelli dall'estero verso l'Italia - e utilizzo prevalente del contratto a tempo indeterminato per il 2016, in un contesto in cui decontribuzioni e scenario macroeconomico avranno una particolare influenza sulle scelte relative alle assunzioni.
Queste, in sintesi, le principali evidenze emerse dall'ultima rilevazione dell'Osservatorio Permanente sulla Riforma del Mercato del Lavoro promosso da Gi Group Academy - fondazione di Gi Group, prima multinazionale italiana del lavoro - e condotta su un totale di 446 aziende di cui il 16,6% multinazionali estere.

Vediamo i principali risultati:
1) Decontribuzioni e scenario macroeconomico incideranno sulle assunzioni nel 2016 con un voto quasi pari a 7 (6,8 punti di media per entrambi gli aspetti in una scala da 1 a 10); a seguire le modifiche normative apportate dal Jobs Act (6,4).
2) Le aziende vorrebbero che venissero indirizzate a giovani under 35 (44,2%) e over 50 (17,1%) le decontribuzioni previste dalla Legge di Stabilità 2016 per le assunzioni; questi due target sono indicati da tutte le tipologie di aziende come prioritari, a eccezione delle Grandi Imprese che al secondo posto, dopo i giovani, preferirebbero come destinatari le donne e i residenti nel Mezzogiorno (18,2%).
3) Il Jobs Act influisce positivamente sulle assunzioni per oltre la metà delle multinazionali estere (54,1%) e per Grandi (50,0%) e Medie Imprese (44,2%) che prevedono, infatti, aumenti di personale a seguito della Riforma nel 2016; la media generale esprime, invece, invarianza sul numero di persone in azienda.