L'azienda del futuro sara' interdipendente
Di Cesare (Nativa): le imprese devono traslare la loro filosofia dalla sola divisione degli utili all'impatto positivo sull'ambiente, sulle istituzioni e sulle persone, trasformandosi in b-corp
L'azienda del futuro non sarà indipendente bensì interdipendente, vale a dire responsabile dell'impatto delle proprie azioni verso tutta una serie di target, dalle istituzioni alle altre aziende: questo il senso dell'intervento ad Expo di Paolo Di Cesare, fondatore della prima b-corp (Benefit Corporation) italiana certificata.
Ospite a Milano dell'evento organizzato dal Gruppo Zordan, storico player nella produzione di arredamento per i negozi monomarca dei brand del lusso, Di Cesare ha spiegato l'essenza delle b-corp, un nuovo ma lungimirante modello di società nato negli stati Uniti.

"In Italia, l'unico scopo di un'azienda è la divisione degli utili", ha affermato Paolo Di Cesare, fondatore di Nativa.
"Le b-corp sono al contrario imprese che decidono volontariamente di avere, oltre allo scopo di massimizzare il profitto, quello di avere un impatto positivo sulle persone e sull'ambiente, qualunque esso sia, microscopico o estremamente ampio.
Questo nuovo modello è animato quindi da un'etica più incisiva ma non per questo meno fruttuosa - ha proseguito Di Cesare - tanto che Robert Shiller, premio Nobel per l'Economia nel 2013, sostiene che le Benefit Corporation sono aziende che hanno un doppio scopo e avranno risultati economici migliori di tutte le altre aziende".
Un importante tematica che riguarda le b-corp è dunque quella della responsabilità.
"Queste aziende - ha approfondito Di Cesare - avranno responsabilità non più solo verso gli shareholders e i soci, ma anche verso gli stakeholders, i portatori di interesse, le scuole, le comunità, le famiglie, i fornitori e i sindacati.