Le PMI che hanno emesso minibond sono internazionalizzate e innovative
Bureau van Dijk ed Eidos Partners presentano la prima ricerca congiunta sulle pmi italiane ed il mercato dei minibond. Una collaborazione che ha portato allo sviluppo di Piattaforma PMI cui, dal novembre dello scorso anno, hanno già aderito un centinaio di imprese
Gli strumenti di finanziamento alternativi, quali minibond e cambiali finanziarie, cominciano a rappresentare un'importante leva a cui le piccole e medie imprese (PMI) possono ricorrere grazie all'evoluzione normativa degli ultimi anni. Dal 2014 il mercato ha segnato una netta crescita: in particolare, si sono registrate 49 emissioni, di cui ben 36 tra giugno e dicembre, per un ammontare complessivo nel corso dello scorso anno pari a circa 730 milioni di euro.

Tra le società emittenti troviamo non solo PMI - tipologia di aziende a cui è stato principalmente rivolto lo strumento - ma anche imprese con fatturati superiori a 50 milioni di euro ed alcune società attive nel settore finanziario.
La ricerca elaborata da Bureau van Dijk ed Eidos Partners si concentra in particolare proprio sulle piccole e medie imprese emittenti, andando ad analizzarne aspetti finanziari e reddituali, oltre ad informazioni più qualitative, quali il grado di innovazione e di internazionalizzazione.
Le società del campione analizzato sono basate per l'80% nel Nord Italia (53% nel solo Nord-Ovest); per il 60% circa registrano un fatturato inferiore a 50 mln; l'88% delle società ha un EBITDA margin maggiore del 5% e le società che hanno una marginalità inferiore al 5% presentano una cedola media del minibond più alta del campione di circa il 30%.