Il 65,3% ritiene che i robot prenderanno il posto degli esseri umani nella maggior parte delle occupazioni attuali.
Il 61,9% crede nella realizzazione compiuta della sharing economy. Le percentuali relative alle prime due risposte salgono in maniera significativa tra gli intervistati di genere femminile;
- il 48,9% del panel ritiene che l'istruzione sia il fattore cruciale e necessario per l'innovazione, nettamente davanti alla capacità di adeguarsi alle circostanze (23,2%), al talento (21,2%) e alla fortuna (6,3%).
Il sondaggio approfondisce, poi, il tema dell'innovazione digitale in banca:
- tra chi effettua almeno un'operazione settimanale, l'home banking è più popolare dello sportello fisico (22,4% vs 9,4%);
- il 90,7% del campione controlla il conto online con cadenza mensile.
Il 58,3% effettua bonifici almeno una volta al mese;
- per un terzo del campione entro i prossimi 5 anni il mobile banking sarà il canale prevalente per le operazioni bancarie.
Per il 59,6% ciò accadrà entro i prossimi 10 anni;
- la consulenza finanziaria del futuro sarà online: per il 29% degli intervistati si tratta di uno scenario che si realizzerà in 5 anni, mentre per il 56% in 10 anni.
Diffusione dei servizi digitali: Europa e Italia a confronto
In Italia internet è lo strumento di interazione con la Pubblica Amministrazione nel 21% dei casi.
Ben al di sotto del 41% della media europea e dei casi di eccellenza, rappresentati da Danimarca (85%) e Olanda (79%);
- in tema di eCommerce tra gli ultra-quattordicenni i servizi assicurativi, bancari e finanziari sono il comparto a maggiore crescita, passando dal 6% del 2012 al 13,7% del 2013.
Segue l'acquisto di libri e riviste (dal 25,1% al 34,3%).
Innovazione e infrastrutture: Europa e Italia a confronto
In Italia il 68% delle abitazioni sono connesse alla broadband.
In Europa la media è del 76%.
In Finlandia, UK e Olanda il dato supera l'87%, mentre in Romania e Grecia si aggira intorno al 55%;
- nel 2013 l'Italia ha fatto più progressi di tutti gli altri Paesi UE, passando dal 55% di case connesse nel 2012 al 68% del 2013.
- la velocità della connessione fissa lascia a desiderare: circa l'80% si attesta in Italia tra i 2 e i 10 Mbps.
Solo lo 0,6% supera i 30 Mbps, mente in Europa ciò accade in media nel 21,2% dei casi.
"Nonostante condizioni di contesto spesso sfavorevoli, i fatti dimostrano che l'Italia è un Paese che può e sa essere più innovativo di quanto si pensi. Lo conferma la crescita a due cifre nell'ultimo biennio di alcuni servizi digitali, come il mobile banking e l'eCommerce", rileva Stefano da Empoli, Presidente di I-Com. "Barriere tecnologiche, strutturali e culturali non ci consentono, tuttavia, di tenere il passo rispetto al resto dell'Europa.
Crediamo, dunque, sia urgente intervenire incrementando gli investimenti nelle reti fisse e mobili, digitalizzando i servizi pubblici e implementando programmi di alfabetizzazione digitale, a partire dalle scuole".
"Mi fa particolarmente piacere scoprire che l'Italia crede in maniera così spiccata all'innovazione e al suo potere di migliorare la vita quotidiana delle persone".
ha commentato Don Koch, Country Manager di ING Bank Italia.
"ING è presente in Italia dal 1979 con le attività dedicate ai corporate client e dal 2001 come pionieri del digital banking; in questo arco temporale crediamo di avere dato un contributo importante allo sviluppo di progetti innovativi nel Paese.
Alcuni esempi tra i più significativi: il sostegno a importanti progetti di energie rinnovabili, lo sviluppo del direct banking in Italia e, più recentemente, l'impegno a premiare giovani start-up tecnologiche.
Più che guardare al passato però, oggi ci piace continuare a pensare al futuro e agire concretamente per offrire ai nostri clienti gli strumenti necessari per essere un passo avanti nella vita e nel business ("be a step ahead in life and business"), come indicato dalla strategia globale di ING", ha concluso Koch.
"Abbiamo progetti ambiziosi per l'Italia con l'obiettivo di raddoppiare i nostri asset al 2020, allargare la nostra offerta anche al segmento delle PMI nei prossimi 2 anni e sostenere almeno altre 50 start-up nei prossimi 5 anni".
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