Fare carriera? Per l'84% degli italiani e' piu' importante acquisire nuove competenze
Giorgetti (Kelly Services): I dipendenti italiani si autofinanziano la formazione per compensare le carenze aziendali. Solo il 4% si dichiara soddisfatto della formazione ricevuta dal datore di lavoro
La carriera è importante fino ad un certo punto.
Molto meglio accrescere le proprie competenze.
Questo emerge nel secondo capitolo del Kelly Global Workforce Index 2014 all’avanzamento di carriera, analizzando nel dettaglio le aspirazioni di carriera dei dipendenti e i fattori più rilevanti per mantenerli legati all’azienda.
L’analisi offre, inoltre, una panoramica sul mondo del career management e sulle strategie che le aziende stanno intraprendendo per investire sul personale.
Quest’autorevole indagine raccoglie le risposte di più di 230.000 persone di 31 Paesi, di cui circa 4.000 in Italia, e mostra gli effetti dei diversi fattori che impattano sul mondo del lavoro attuale, tra cui le differenze geografiche e la responsabilizzazione dei dipendenti, con un particolare focus sui tre gruppi generazionali principali: Y (19–30 anni), X (31–48 anni) e Baby Boomer (49–66 anni).
I risultati della survey mostrano come i dipendenti mettano l’accento sullo sviluppo delle proprie skill, perché sempre più consapevoli dell’importanza che rivestono per garantirsi una solida posizione lavorativa.

Le motivazioni che spingono i lavoratori a scegliere questo tipo di orientamento sono la capacità e la flessibilità di adattarsi in futuro a ricoprire ruoli anche molto diversi da quelli attuali.
Infatti, a livello EMEA, uno schiacciante 67% rinuncerebbe ad un avanzamento di carriera a favore dell’acquisizione di nuove competenze.
La percentuale più alta si registra in Danimarca (87%), seguita dall’Italia (84%), dalla Norvegia (82%) e dalla Svezia (81%).
Lo scenario è alquanto diverso in APAC, dove gli intervistati si dividono più equamente tra quanti mettono al primo posto le competenze (51%) e quanti danno più importanza all’avanzamento di carriera (49%).
“Lo sviluppo delle competenze deve diventare una priorità assoluta per le aziende che vogliono migliorare il livello d’impegno dei dipendenti, nonché la retention e la produttività.