Made in Italy: la sfida di produrre oggi nel nostro Paese
Pettarin (Tecnest): Mini-tour tra le aziende manifatturiere 2.0 che hanno puntato sull’innovazione attraverso le parole dei protagonosti
“Produrre in Italia è una sfida: svantaggi e difficoltà non mancano, eppure le eccellenze riescono a imporsi sia nel mercato nazionale, sia in quello internazionale.
Il minimo comune denominatore delle aziende manifatturiere che crescono, oggi, è la capacità di distinguersi attraverso innovazione, qualità ed efficienza organizzativa: i margini si riducono ed è necessario che tutti i processi aziendali, a partire da quelli logistico-produttivi, siano ottimizzati e monitorati, anche con l’ausilio di strumenti tecnologicamente avanzati”, afferma Fabio Pettarin, presidente di Tecnest, azienda specializzata nella fornitura di soluzioni informatiche e organizzative per la pianificazione, il controllo e la gestione dei processi di produzione e della supply chain.
Le aziende che oggi possono vantarsi del prestigioso marchio Made in Italy, riescono a tenere testa all’agguerrita concorrenza nazionale e internazionale grazie non solo alla qualità dei prodotti, ma anche a una gestione accorta e innovativa.

“Aziende provenienti dai settori più disparati si stanno rivolgendo a noi negli ultimi anni per aumentare la propria competitività sul mercato attraverso una gestione dei processi delle operations più flessibile, dinamica e precisa”, spiega Pettarin.
Tra queste, un’azienda che crea cere e candele, una che realizza componenti per industrie meccaniche e una che produce salviettine igienizzate: tutte realtà accomunate dalla necessità di avere un sistema flessibile per la gestione dei processi di produzione e che si sono rivolte a Tecnest.
Tutte aziende di successo, che affrontano le difficoltà della produzione in Italia.
SER (www.cere.it) è un’azienda con sede a Santena (Torino), che produce e vende in tutto il mondo cere per l’industria e candele. “I nostri prodotti sono made in Italy dalla progettazione al servizio post-vendita, acquistiamo all’estero solo le materie prime che in Italia non sono disponibili” ha affermato l’amministratore, Piergiorgio Ambroggio.
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