raccontare il proprio prodotto, le sue caratteristiche e le sue peculiarità, quindi ciò che lo rende unico;
- esaltare la tradizione o l’innovazione (a seconda che il bene da commercializzare appartenga ad esempio al settore agroalimentare piuttosto che a quello del design): tali concetti, a prima vista incompatibili, rappresentano in realtà due realtà complementari in quanto ogni prodotto nel corso del proprio ciclo di vita non resta immutato ma, anzi, si adatta alle esigenze di carattere commerciale, normativo, ambientale, sociale e culturale;
- rafforzare il legame con il territorio: mostrarsi attraverso Google Maps e raccontare qual è stato il concreto apporto dell’Italia relativamente a quel determinato prodotto;
- sfruttare l’associazionismo nato attorno al Made in Italy: Slow Food, Made in Italy produttori italiani o Federazione Moda Italia sono solo alcuni nomi riconosciuti a livello internazionale che possono dare credibilità e rivendicare la qualità del prodotto che si sta commercializzando.
Alla ricerca di maggiore visibilità
Indispensabile nel corso di questo processo è rendere visibile il Made in Italy agli occhi dei propri acquirenti e per farlo potrà essere utile:
- far crescere la propria notorietà attraverso la blogosfera: c’è un universo che pullula di blog di gourmet, moda, design e di italianità, grazie ai quali sarà possibile coinvolgere in prima persona il cliente ad esempio fornendo periodicamente dei video che mostrino il processo di produzione dei prodotti su cui si sta puntando o creando un blog direttamente all’interno del proprio negozio online, così che il cliente abbia facilità nel reperire le informazioni principali in merito al prodotto;
- lavorare sul SEO: curare i contenuti del proprio sito per migliorarne il posizionamento nei motori di ricerca, quindi scrivendo tag title efficaci, ottimizzando gli URL delle pagine e citando i propri prodotti già in home page, che rimane la principale fonte di PageRank;
- creare campagne di AdWords con keywords legate al Made in Italy e al proprio prodotto: da Italian shoes a Italian food, fino a Italian design, potrà risultare utile monitorare le parole chiave digitate dagli utenti, modificando di conseguenza la propria selezione;
- diversificare i propri canali di vendita, approfittando ad esempio della visibilità che possono offrire i portali di prodotti: sono molti, infatti, gli acquirenti che utilizzano portali come Ciao o Shopping.com per confrontare prezzi e valutarne il migliore;
- sfruttare i social network: creare collegamenti a Twitter, costruire una pagina Facebook insieme al proprio Facebook Shop o creare una pagina Google Plus completa di informazioni.
Fondamentale, infine, è la scelta del dominio: mentre un dominio .com o .eu conferiscono un tratto più internazionale, il .it offre al proprio e-commerce orientato al Made In Italy una caratterizzazione fondamentale dalla quale non si può prescindere.
Trattandosi di una vera e propria strategia di comunicazione, a seconda del proprio pubblico di riferimento, sarà possibile:
- utilizzare il dominio .it come landing page principale per tutti i propri clienti;
- diversificare la propria strategia così che gli IP italiani siano indirizzati sul .it, mentre quelli stranieri sul .com o .eu;
registrare i domini dei principali mercati di riferimento (ad esempio .de o .co.uk) e rimandare rispettivamente gli ip tedeschi e inglesi sul sito nella propria lingua, con il dominio nazionale come appoggio.
Incrementare la presenza sul web
L’e-commerce è il canale che in assoluto offre le più valide opportunità per migliorare la competitività dell'export Made In Italy, impiegando budget compatibili con le risorse di gran parte delle PMI.
Ma nonostante il comprovato valore offerto dal mezzo, la presenza su internet di PMI Made in Italy è ancora bassa: soltanto il 34% di queste ha un proprio sito internet ed un esiguo 13% lo utilizza per fare e-commerce.
E’ quindi necessario continuare a sensibilizzare le aziende italiane a fidarsi della tecnologia e pensare al canale online come ad un’opportunità in più per il proprio business.
Agli occhi del cliente straniero il Made in Italy è sinonimo di elevata qualità del prodotto, design attraente, funzionalità, precisione e tecnica, ma senza l’adeguata visibilità, propria di un canale quale quello dell’e-commerce, anche il prodotto dalle potenzialità più elevate sarà destinato al fallimento: vendere un prodotto di qualità è importante ma intercettare il pubblico a cui venderlo è essenziale.
Stefano Sordi, Direttore Marketing di Aruba
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