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14/06/2023

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Il lascito del covid: riformare il capitalismo

Un approccio basato sulla centralità degli stakeholder anziché sul dogma della priorità degli shareholder potrebbe consentire di ottenere risultati migliori in termini di distribuzione della ricchezza e produttività, di ricadute economiche e sociali

Interessante riflessione sul post Covid, al netto degli effetti della guerra in Ucraina, quella contenuta nel recente scritto di Klaus Schwab (fondatore del World Economic Forum) e del collaboratore Peter Vanham, dal titolo "Il capitalismo degli stakeholder", edito in Italia da FrancoAngeli.
Il tutto prende le mosse dall'esperienza pandemica.
Problemi importanti continuano ad affliggere l'economia mondiale, la disparità di reddito è aumentata costantemente negli ultimi decenni, mentre la crescita della produttività e dei salari ha subito un rallentamento e i Paesi rimangono gravati da alti livelli di debito.
Il potere di mercato delle più grandi aziende del mondo ha raggiunto livelli senza precedenti, sollevando interrogativi sulla diffusione dell'innovazione e sui guadagni in termini di produttività.
Infine, lo sfruttamento delle risorse naturali sta danneggiando l'ambiente, generando effetti negativi reali su miliardi di persone. In un contesto nel quale infuria il dibattito sulle cause di questi problemi, Schwab sostiene in modo persuasivo che i sistemi attuali non riescono a dare risposte ai molti problemi che dobbiamo affrontare.

Per risolvere queste sfide è necessaria una risposta ampia, che coinvolga governi, imprese e singoli cittadini. Una risposta orientata a creare un'economia globale più inclusiva, sostenibile e resiliente.
Nel libro gli autori discutono la necessità di un nuovo contratto sociale che porti a una responsabilità condivisa tra più soggetti. Per raggiungere questo obiettivo individuano alcune politiche che aziende e governi, ONG e società civile, Paesi emergenti ed economie consolidate possono mettere in pratica concretamente, suggerendo come un approccio basato sulla centralità degli stakeholder (ossia tutte le parti coinvolte nelle scelte fatte da imprese e governi), anziché sul dogma della priorità degli shareholder (ossia gli azionisti), potrebbe consentire di ottenere risultati migliori in termini di distribuzione della ricchezza e produttività, di ricadute economiche e sociali delle nuove tecnologie e di lotta ai cambiamenti climatici.
Proprio l'esperienza "prima del Covid-19" e "dopo il Covid-19" fa emergere una maggiore consapevolezza, diffusa tra le persone, i leader delle aziende e i governi, del fatto che per creare un mondo migliore bisognerà lavorare insieme.

"L'idea che dovremo ricostruire l'economia mondiale diversamente dal passato è ampiamente condivisa. L'impatto improvviso del Covid-19 ci ha fatto capire, molto di più degli effetti graduali del cambiamento climatico o delle crescenti disuguaglianze, che un sistema economico guidato da interessi egoistici di breve termine non è sostenibile. Esso è sbilanciato, fragile e aumenta la possibilità di catastrofi sociali, ambientali e sanitarie. Come dimostra la recente pandemia, quando le catastrofi colpiscono, mettono sotto stress i sistemi pubblici" sostiene l'autore nella Prefazione.
Non è possibile continuare con un sistema economico dominato da valori egoistici, come la massimizzazione dei profitti nel breve periodo, l'evasione fiscale, il mancato rispetto 14 delle regole e l'esternalizzazione dei danni ambientali. "Abbiamo invece bisogno di un'economia, di una società, di una comunità internazionale pensate per prendersi cura di tutte le persone e dell'intero pianeta. Concretamente, da un sistema "fondato sulla centralità degli shareholder", cioè sugli azionisti, che è stato predominante in Occidente negli scorsi cinquant'anni, e da un sistema "statalista", che ha guadagnato la ribalta in Asia e che è fondato sul primato dello Stato, dovremmo avviarci verso un sistema "fondato sulla centralità degli stakeholder".


Questo è il messaggio essenziale del libro. Nel prosieguo, spiegherò come tale sistema possa essere costruito e perché sia così necessario farlo proprio adesso" chiosa.
La seconda parte del testo, quella conseguente al Covid, gli Autori scavano in profondità nelle cause e nelle conseguenze dei problemi e dei successi della nostra economia. Essa guarda al ruolo che hanno avuto l'innovazione tecnologica, la globalizzazione, il commercio e l'uso delle risorse naturali. Infine, la terza parte considera tutti i possibili cambiamenti che si potrebbero apportare al nostro sistema economico globale. Essa presenta una definizione di capitalismo degli stakeholder e mostra che cosa possa significare in pratica per le aziende, i governi, le organizzazioni internazionali e la società civile.
Quale ricetta per vincere questa gravosa sfida?
Semplice, "lavorando insieme per un sistema economico basato su inclusività, sostenibilità e uguaglianza, possiamo cambiare ciò che il Covid-19 ci ha lasciato in eredità. Esso ha portato morte e disperazione, ma ci ha anche mostrato come dovremmo agire per giungere a un mondo più resiliente. Mi auguro che il periodo postpandemico possa essere per la nostra generazione ciò che il periodo successivo alla Seconda guerra mondiale è stato per la generazione dei miei genitori: un momento di unità, in cui il passato rappresenta un promemoria severo di un mondo che nessuno più vuole, mentre il presente e il futuro sono visti come un'opportunità per creare un mondo in cui tutti possano prosperare".



Nei decenni dopo la guerra si è già sperimentata una soluzione che va nel solco indicato: costruendo un patto sociale che ha preso la forma di un'economia sociale di mercato in Europa e di una "Great Society" negli Stati Uniti. E' nato un sistema multilaterale finalizzato a preservare la pace, promuovendo la collaborazione e creando un ricovero finanziario, attraverso istituzioni come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e le Nazioni Unite. Insomma, all'apparenza, non occorre scervellarsi per trovare la soluzione. Forse è sufficiente una buona ripassata di storia economica. Titolo: Il capitalismo degli stakeholder
Autori: Klaus Schwab e Peter Vanham
Editore: FrancoAngeli
Pagine: 300


Federico Unnia

Aures Strategie e politiche di comunicazione

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