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14/06/2023

leisure

Apple con Vision Pro per ora mi ha deluso

Vision Pro di Apple: un'idea poco convincente nel mondo del Phyrtual

Anche Apple si unisce al Phyrtual con i suoi Vision Pro, ma lo fa in modo non convenzionale, evitando di menzionare il Metaverso, la realtà aumentata o virtuale, preferendo invece parlare di "Spatial computing".
È un'approccio interessante, come sempre da parte di Apple, ma devo ammettere che la presentazione non mi ha entusiasmato.
Oltre al prezzo, che non è alla portata di tutti, mi sembra evidente che i Vision Pro non soddisfino alcuna necessità specifica dei consumatori o dei lavoratori.
Credo che questa sia una sfida significativa che Apple dovrà affrontare nei prossimi mesi, poiché sembra improbabile che questo tipo di dispositivo possa competere con tanti altri già presenti sul mercato.
Non mi emoziona l'idea di ingrandire un film proprio davanti al mio viso o di dover indossare occhiali per lavorare: l'idea non può essere un monitor per il Mac a 3500 dollari!
Forse mi sbaglio, ma un bel monitor risulta più efficiente e costa molto meno.
La cosa che mi ha colpito di più della presentazione di Tim Cook è stata l'assenza di un'idea che mi facesse dire "wow", se non un "click" fatto unendo pollice e indice: troppo poco.


Se da un lato c'è ancora molto lavoro da fare per quanto riguarda i contenuti, le partnership annunciate con Disney e Unity rappresentano un buon punto di partenza. Tuttavia, dal punto di vista commerciale, mi aspettavo di più. Su Linkedin circola da mesi un annuncio pubblicitario di Meta che mostra un medico che esegue visite "nello spazio" (dato che l'azienda non ama usare i termini realtà aumentata o virtuale). Mi sarei aspettato un minimo di originalità.
Se poi prendiamo in considerazione la pagina che racconta i Vision Pro, sembra che si possano fare le chiamate con la "mascherina", però non capisco il senso: se gli altri usano un iPhone, un iPad e un Mac, come mi vedono se indosso il visore?
Non trovate anche voi questo un paradosso?
Nel momento in cui ho scritto il libro Phyrtual, sapevo dei progetti di Apple e mi ero creato delle aspettative molto alte, perché è evidente che la trasformazione digitale passerà, in un modo o nell'altro, dall'appropriazione dello spazio: o noi entriamo in uno spazio digitale, o il digitale invaderà il nostro spazio.
Meta con i Quest 3 appena presentati è riuscita a fare un figurone, non riconoscono l'iride dell'utente, ma sono un passo in avanti.



Per il metaverso c'è tanta strada da fare, ma tanta davvero, però il percorso è segnato.

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