Cerved: nel 2020 fino a -18% il fatturato delle imprese, settori in caduta anche dell'80%
Le nuove stime indicano che l'ipotesi ''migliore'' è passata da un calo del fatturato del 7,4% a -12,7% (348 miliardi in meno invece di 220)
Le imprese italiane perderanno tra i 348 e i 475 miliardi di fatturato nel 2020 e tra i 161 e i 196 nel 2021 rispetto alle tendenze previste prima del COVID-19, secondo due scenari elaborati dagli analisti di Cerved, uno dei principali operatori italiani nella gestione del rischio di credito. Questo corrisponde a una perdita compresa tra -12,7% e -18% tra 2020 e 2019; nel 2021 è previsto un rimbalzo dell'economia, che comunque non permetterebbe di tornare ai livelli pre-crisi, con i ricavi che rimarrebbero tra il 2,9% e il 4,3% al di sotto di quelli del 2019. Sono dunque peggiorative rispetto ai dati forniti a marzo le prospettive aggiornate elaborate da Cerved sull'impatto che l'emergenza COVID-19 avrà sul tessuto produttivo italiano.
L'ipotesi ''migliore'' è passata da un calo del fatturato del 7,4% a -12,7% (348 miliardi in meno invece di 220). Il rimbalzo attualmente stimato nel 2021 non permette più di tornare oltre i livelli del 2019 (-2,9%, contro il +1,5% delle precedenti previsioni), mentre lo scenario più pessimistico è sostanzialmente in linea con le proiezioni di marzo (-18% contro -17,8%). Questi andamenti implicano cadute del Pil comprese tra -8,2% e -12% nel 2020.
Si tratta di un'analisi che Cerved ha sviluppato su modelli statistici di previsione dei bilanci applicati a circa 700 mila società di capitale e sull'expertise dei suoi analisti, pubblicata nella versione aggiornata del suo Industry Forecast. Il report è molto più granulare del precedente, passando da un'analisi di 230 settori dell'economia italiana a previsioni che arrivano a monitorare circa 1.600 microsettori e sotto-mercati (differenti per esposizione all'export, specializzazione produttiva dei territori, complessità delle filiere).
La ''forbice'' tra le diverse percentuali deriva dallo scenario considerato: soft, in cui non saranno necessari nuovi periodi di lockdown grazie a efficaci azioni di contenimento del contagio, e dunque il 2021 si caratterizzerà per un recupero più forte; oppure hard, con una recessione più marcata dovuta anche a ulteriori chiusure, magari territoriali, e una ripresa più lenta.
Molte le variabili in gioco e gli scenari valutati, legati all'evoluzione della pandemia e all'efficacia delle politiche messe in campo per sostenere famiglie e imprese. Cerved, tenendo conto delle misure di lockdown adottate in marzo-aprile e del calendario differenziato della ripresa tra le diverse attività economiche, parte dall'ipotesi di una graduale riapertura a maggio, dall'assenza di crisi finanziarie, da una politica economica e monetaria di pieno supporto dal lato della domanda e dell'offerta e dal rallentamento della congiuntura economica globale.
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