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27/09/2017

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La paura di restare indietro è il driver per gli investimenti nel cloud

Foster (Commvault): il management teme di non godere dei benefici promessi. Data protection e backup tra i progetti con il maggiore impatto sul business

L'81% dei responsabili aziendali - C-level e altri leader IT - è molto preoccupato del non godere dei vantaggi del cloud. Questo emerge da una ricerca di Commvault condotta in collaborazione con la società di ricerche IT CITO Research.
La ricerca evidenzia che è la paura di restare indietro nel cloud a spingere i responsabili di business a tutta velocità verso strategie cloud, con il 93% degli intervistati che ha spiegato di aver già trasferito almeno alcuni dei propri processi nel cloud, o di stare per farlo. Inoltre, il 56% ha dichiarato che intende trasferire nel cloud tutti i propri processi, e non solo alcuni, se non l'ha già fatto.
"La survey mostra senza dubbio che la paura di restare indietro nel cloud è concreta e che, nella mente dei responsabili IT che intendono portare alla loro organizzazione tutti i vantaggi di questa nuova frontiera, funge da driver strategico per una maggiore agilità di business", spiega Dan Woods, CTO di CITO Research. "La ricerca indica anche che il passaggio al cloud stia avvenendo a pieno ritmo, anche se le aziende faticano ancora a capirne del tutto le potenzialità.

Data protection e recovery sono stati indicati come area fondamentale sulla quale il cloud porta un impatto significativo di business".
"Implementare tecnologie cloud si conferma un modo efficace di portare la trasformazione digitale all'interno della propria azienda. E i responsabili IT sono giustamente preoccupati del poter restare al passo con gli sviluppi del cloud", aggiunge Don Foster, Senior Director of Solutions Marketing di Commvault. "Per essere innovativi in questa trasformazione, le organizzazioni di ogni dimensione devono avere una visione chiara del modo in cui questi nuovi sviluppi consentano di trovare modi nuovi ed efficaci per trasferire, gestire, proteggere i dati, e soprattutto usarli nel modo migliore grazie a tecnologie cloud, sia on-premise che affidandosi a un cloud provider. I risultati di questa survey mostrano come la paura di perdere i vantaggi del cloud sia concreta, in linea con quello che Commvault vede sulla propria clientela, che si affida a noi come partner strategico di fiducia, grazie all'unica piattaforma di data management del mercato che consente loro di trasferire, gestire e utilizzare in modo coerente i dati tra location on-premise e nel cloud".


La ricerca ha mostrato come il 75% dei responsabili aziendali abbia indicato data protection e backup come uno dei progetti cloud con il massimo impatto sul business, più di ogni altro progetto. Nonostante questo, il 63% si dichiara molto preoccupato della sua capacità di recuperare dati velocemente dal cloud.
"La nostra esperienza mostra chiaramente che queste preoccupazioni arrivano da clienti che comprendono la necessità di strumenti superiori rispetto a quelli nativi per un semplice backup di base", continua Foster. "I clienti sono sempre più consapevoli della necessità di disporre di soluzioni olistiche di backup e recovery, a garanzia dalla possibilità di proteggere e recuperare sempre i propri dati, indipendentemente dal fatto che si trovino on-premise o nel cloud".

Atri risultati significativi del report

a) Le principali barriere al trasferimento di più dati e applicazioni nel cloud:
- Grande volume dei dati: 68%;
- Difficoltà di sviluppare/acquisire competenze a supporto della migrazione: 65%;
- Policy sulla gestione dei dati on-premise o nel cloud: 55%.



b) Investimenti sulla migrazione nel cloud: l'87% degli intervistati intende aumentare il budget destinato al cloud nel prossimo anno. Solo il 4% prevede di ridurre questo investimento.
c) Data security e recovery: il 91% dichiara di aver implementato una forma di data protection per SaaS e applicazioni cloud based
d) Motivi principali per il passaggio al cloud, secondo i clienti stessi:
- Attenzione sul cliente attraverso agilità di business: 33%;
- Riduzione dei costi: 22%;
- Innovazione e sviluppo di nuove applicazioni, prodotti e servizi: 20%.


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