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04/06/2014

economia

Cala l’ottimismo sull’azionario, sale sul debito della periferia

Burgess (Threadneedle): Importante il ritorno sui mercati obbligazionari di Grecia e Portogallo. Perplessità su Cina e Russia

I mercati azionari globali hanno evidenziato un andamento perlopiù invariato ad aprile, che ha tuttavia celato una dispersione piuttosto ampia dei rendimenti a livello settoriale. All\'inizio del mese, ad esempio, i titoli tecnologici si sono trovati sotto pressione e hanno innescato una flessione generalizzata delle azioni per via di timori di valutazioni eccessive. Le tensioni tra la Russia e l\'Occidente hanno parimenti minato la fiducia degli investitori. Tuttavia, i mercati azionari hanno successivamente segnato un netto rally sulla scia di dati statunitensi incoraggianti e di un certo allentamento delle tensioni sul fronte geopolitico prima che, negli ultimi giorni del mese, la pubblicazione di utili deludenti negli Stati Uniti, il deterioramento della crisi ucraina e nuove apprensioni sulle prospettive economiche in Cina venissero a gravare sugli asset rischiosi.
I rendimenti dei Treasury sono diminuiti: il rendimento del benchmark a dieci anni ha chiuso il mese di aprile al 2,66%, a fronte del 2,72% registrato a fine marzo. Come previsto, negli ultimi giorni del mese, la Federal Reserve ha ridotto gli acquisti mensili di asset di altri USD 10 miliardi, portandoli a USD 45 miliardi.

La banca centrale ha indicato che la crescita dell\'attività economica ha segnato un recupero recentemente, dopo aver rallentato in misura significativa nel corso dell\'inverno. La Federal Reserve ha altresì ribadito l\'intenzione di mantenere i tassi d\'interesse su livelli molto bassi e ha indicato che, anche dopo che l\'economia statunitense avrà registrato un miglioramento sufficiente al conseguimento degli obiettivi occupazionali e di inflazione, i tassi d\'interesse saranno mantenuti a livelli inferiori a quelli che il FOMC reputa normali nel lungo periodo.
Nell\'eurozona, il Portogallo è tornato sul mercato obbligazionario dopo tre anni di assenza con un\'asta di successo da EUR 750 milioni. La domanda ha infatti superato di tre volte l\'offerta e i rendimenti dei titoli di Stato decennali hanno evidenziato una netta flessione fino ad attestarsi al 3,58%, il minimo registrato da otto anni a questa parte. Per la prima volta dal 2010, anche la Grecia ha fatto ritorno sul mercato obbligazionario: ha collocato EUR 3 miliardi di titoli di Stato quinquennali a un tasso del 4,95% e ha comunicato che la domanda è stata di otto volte superiore all\'offerta.

Alla fine del mese, i rendimenti dei titoli di Stato portoghesi a dieci anni e degli omologhi titoli greci erano scesi rispettivamente al 3,64 e al 6,64%. Nel complesso, le obbligazioni dell\'area euro hanno guadagnato terreno durante il mese sulla scia di voci circa la possibile adozione da parte della BCE di nuove misure di stimolo a causa dei timori di deflazione.
L\'indice J.P.Morgan EMBI+ Index (rendimento totale) ha messo a segno una performance positiva giacché i mercati obbligazionari emergenti hanno continuato a recuperare terreno. La Russia ha tuttavia fatto eccezione, in quanto le tensioni tra l\'Occidente e Mosca sulla crisi ucraina hanno eroso la fiducia degli investitori nel suo debito sovrano. Inoltre, Standard & Poor\'s ha abbassato il rating sull\'affidabilità creditizia della Russia a BBB-, portandolo così molto vicino al livello di junk. Frattanto, l\'indice MSCI Emerging Markets Equity (rendimento totale, in valuta locale) è rimasto perlopiù invariato ad aprile.
Nel corso del mese non sono state apportate modifiche alla strategia d\'investimento.


Rimaniamo sovrappesati sulle azioni, poiché le valutazioni sono perlopiù ragionevoli, anche se meno interessanti rispetto al passato. Restiamo inoltre sottopesati sulle azioni asiatiche a causa dei timori sulla Cina, mentre siamo sovrappesati sul Giappone, che esibisce valutazioni interessanti rispetto agli omologhi del mondo sviluppato. Pur rimanendo sovrappesati sulle azioni, ci sembra giusto affermare che siamo meno ottimisti rispetto a qualche tempo fa, anche se la recente ripresa delle attività di fusione e acquisizione in settori quali quello farmaceutico dovrebbe rivelarsi favorevole.
Nell\'ambito del reddito fisso, i rendimenti core sono destinati ad aumentare e le valutazioni nel mercato del credito sono molto meno interessanti data l\'entità della riduzione degli spread. Solo i mercati del debito emergente sembrano offrire valutazioni convenienti, ma alla luce dei rischi legati alla Cina, ai fattori geopolitici e alla macroeconomia, riteniamo opportuno evitare un aumento della ponderazione al momento. La buona notizia è che l\'attuale contesto dovrebbe continuare a offrire opportunità per gli stock picker, che dovremmo essere in grado di sfruttare.




Mark Burgess, Chief Investment Officer Threadneedle


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