BusinessCommunity.it

_Febbraio2014

fare

Internet, Apps e domini: valore, servizi e qualità offerti con sistemi semplici

Maruzzi (GoDaddy): le esigenze stanno cambiando, domini e hosting sono opportunità per le PMI

Abbiamo incontrato Stefano Maruzzi, vicepresidente di GoDaddy.com per il mercato europeo, per raccontare come l’azienda vuole espandersi in Europa e nel nostro paese, ma anche per ragionare sullo stato attuale di internet e di quello che sta accadendo. “Godaddy è oggi un’azienda privata, nella quale hanno investito qualche miliardo di dollari tre grossi fondi d’investimento con l’obiettivo di realizzare il prossimo grande passo. Ci sono delle condizioni interne per muoversi in questa direzione di espansione internazionale, e in più ci sono delle condizioni di mercato. Il consumo di internet sta crescendo, anche per le modalità. Ma prendendo in considerazione una parte del business di GoDaddy, quello dei domini, c’è un cambiamento radicale nel nome dei siti. Siamo cresciuti con il .com e .it e oggi le cose stanno cambiando. Nel giro dei prossimi 12/24 mesi verranno rilasciati più di 700 nuovi nomi, che dovranno rispondere a una dimensione di internazionalizzazione di internet con un peso per alcune lingue che all’inizio non ne avevano, ma anche per una granularità e varietà delle estensioni.

Gli analisti considerano questa come un’opportunità di business evidente, perché il business model che caratterizza questo genere di aziende è molto semplice, ma anche positivo, nel senso che quando si sottoscrive la registrazione di un dominio la si fa per più anni e quindi la relazione è estesa nel tempo. Inoltre, salvo situazioni drammatiche, le motivazioni per cambiare il fornitore del servizio per andare da un concorrente sono limitate. E’ semplice farlo, si è agevolati nel farlo, ma non ci sono delle motivazioni reali veramente significative per fare un cambio. La relazione commerciale, se ben gestita, può essere di grande interesse per entrambe le parti. In più c’è un altro fenomeno, che fa sempre parte dell’offerta di GoDaddy, ed è quello dell’hosting. Sempre più spesso fenomeni come il cloud computing o lo sviluppo di Apps necessitano sempre più di spazio di memoria per i siti. La crescita va in direzione di un mercato sempre più ampio, ma anche più esigente, sia in termini di servizi richiesti, sia in termini di dimensioni. Questi due trend sono importanti per GoDaddy, e lo facciamo fornendo tools software molto semplici da usare e capaci di risolvere una serie di problemi, soprattutto per aziende piccole o medie, e per chi non può permettersi una struttura IT interna alla propria organizzazione,  probabilmente perchè non avrebbe senso averla, poiché fornitori come noi offrono servizi ricchi di funzionalità a prezzi ragionevoli.

Di fatto il supporto che GoDaddy fornisce va nella direzione della qualità ed efficienza con costi veramente esigui, perché il nostro business model lavora proprio in questo modo, con costi vicini allo zero. C’è stata un’erosione, negli ultimi tempi, che riguarda i grandi clienti, anche se esistono appalti di milioni di dollari per rifacimento dei siti, ma si tratta spesso di sviluppo software. Il mercato più basso ovviamente è in fermento, vista la diffusione di tools che permettono un "fai da te" dei servizi internet in modo istantaneo e semplice. 

Anche l’e-commerce si sta rivoluzionando, con soluzioni veramente a buon mercato, noleggiabili con canone mensile, che sottraggono spazio a progetti più ambiziosi visti nascere in questi annni. E’ un cambiamento strutturale dell’offerta internet che riguarda anche il mercato italiano. Il problema da noi è quello di non aver abbracciato fino in fondo la digitalizzazione dei processi. Nel resto dei Paesi europei si è diffusa questa digitalizzazione senza trovare alcun ostacolo, che da noi invece ci sono. E’ mancato poi un sistema ragionato che mettesse d’accordo consumatori e aziende e, soprattutto, far percepire da subito, i vantaggi.

La competizione per le aziende si è fatta globale e la possibilità di farsi conoscere solo con le landing page è modesta, ormai quasi demodé; quindi oggi ci potrebbe essere quella ragione per fare un vero e proprio scatto in avanti. Abbiamo tantissime success story distribuite in ogni angolo del pianeta. L’esigenza di essere ritrovati online per molti piccoli business è forte, ed è una delle priorità per essere profittevoli, trovare nuovi clienti e rispondere a quelle che sono le aspettative. L’offerta è qualitativamente migliorata e, anche se si è piccoli, ci si deve adeguare a quest’offerta e stare al passo. In Italia è però complicato; anche l’approccio alla tecnologia come fashion gadget e non come strumento non ha certamente aiutato. Non è un tools di produttività ma piuttosto un sistema per distinguersi dagli altri. 

In Inghilterra sta accadendo che una Telco sta diventando una media company, cosa che è successa in altri Paesi senza successo, ma lì non era ancora accaduto. British Telecom è uscita dalla telefonia mobile in tempi non sospetti, abbandonando i trend di crescita, ed ora è entrata nei diritti televisivi dello sport in modo incisivo.


Sappiamo che questi diritti sono scardinanti per il mercato e per una TV commerciale: la Champions League passa a British Telecom e le partite non saranno più visibili su Sky. Salta un mercato di vent’anni. Ma la vera riflessione è questa. Il mercato cambia e servono tecnologie che abilitino i servizi: probabilmente essere delle media company qualche tempo fa era tecnicamente troppo in anticipo. Oggi è possibile. L’Italia deve dotarsi dell’infrastruttura per fare business, non solo da parte dell’operatore, ma  per l’intero ecosistema. E’ un qualche cosa che rischia di penalizzarci ancora nei prossimi anni. Ci sono competitor, ma per molti motivi mi pare che l’offerta sia più debole rispetto ad altri Paesi; o quanto meno quello che è stato fatto è caratterizzato da un altro elemento tipico italiano: la litigiosità. Il risultato potrebbe essere paragonato o anche migliore rispetto a benchmark internazionali, ma ci si arriva con molta sofferenza. Non c’è un confronto per avanzare insieme. In UK le connessioni mobili sono efficientissime, almeno a Londra, e quindi i servizi che possono nascere devono essere assolutamente innovativi.


Diventa importante la centralità dell’ecosistema delle Apps e dello sviluppo del software in generale, perché la disponibilità di banda permette di avere opportunità che, in molti casi, sono tutte da scoprire. La nostra offerta verso le PMI è semplice: se l’azienda prende in considerazione uno scenario in cui il cliente è connesso e vive online buona parte del proprio tempo, il passo successivo è cercare di trarre vantaggio della situazione. Per questo motivo”, conclude Maruzzi, “in GoDaddy ci piace parlare di strumenti che possano rendere ancora più semplice questa possibilità e di come si possa offrire un servizio adeguato”.  

 


ARGOMENTI: marketing - retail - ecommerce - intelligenza artificiale - AI - IA - digital transformation - pmi - high yield - bitcoin - bond - startup - pagamenti - formazione - internazionalizzazione - hr - m&a - smartworking - security - immobiliare - obbligazioni - commodity - petrolio - brexit - manifatturiero - sport business - sponsor - lavoro - dipendenti - benefit - innovazione - b-corp - supply chain - export - - punto e a capo -

> Vai al sommario < - > Guarda tutti gli arretrati < - > Leggi le ultime news <

Copyright © 2009-2024 BusinessCommunity.it.
Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154
Politica della Privacy e cookie

BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo


Copertina BusinessCommunity.it