Come districarsi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione
Pastore (Lowendalmasaï): Fatturazione elettronica, certificazione online, nuovi termini di pagamento: un labirinto di decreti ricco di opportunità e ostacoli per l’incasso dei crediti verso la PA
Nel corso degli ultimi 2 anni il Parlamento Italiano ha provveduto a varare alcune norme tese a favorire le aziende fornitrici del sistema pubblico per quanto concerne l’annosa e gravosa problematica del ritardo dei pagamenti.
Se in parte tali cambiamenti derivano dall’obbligo di recepire normative europee (in materia di disciplina dei termini contrattuali), appare evidente che il nostro sistema pubblico stia anche cercando propositivamente di migliorare in maniera strutturale le relazioni di fornitura con i soggetti privati. Sono stati emanati diversi decreti legge (DL 55, DL 35, DM “certificazioni”, Decreto 192), non tutti però hanno fornito risposte certe e indicato chiaramente la via da percorrere per mettere “in sicurezza” il credito nei confronti degli enti pubblici. Proviamo a fare un po’ d’ordine. La normativa più rivoluzionaria, almeno nel contesto italiano caratterizzato da una continua rincorsa alle best practice, è quella relativa alla fatturazione elettronica. Con il decreto n. 55, entrato in vigore il 6 giugno 2013, si impone l’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica, l’invio per posta certificata (PEC) e l’archiviazione elettronica delle fatture, per tutte le aziende che forniscono la PA e il SSN.

Nella sostanza le fatture a tendere dovranno essere inviate in forma elettronica per posta certificata sulla piattaforma gestita dall’Agenzia delle Entrate (Sistema di Interscambio SDI) in formato xml, tale piattaforma fungerà da tramite ai fini dello scambio delle fatture elettroniche tra PA e imprese fornitrici; le imprese che non si adegueranno non vedranno le loro fatture liquidate. Tale passaggio avverrà in modalità progressiva: a partire dal 6 giugno 2014 si inizierà con le PA (Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti nazionali di previdenza e assistenza sociale) e dal 6 giugno 2015 il decreto si estenderà a tutte le altre amministrazioni pubbliche (come individuate nell’elenco ISTAT, fra cui le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, le aziende ospedaliero-universitarie, ecc…). A partire da queste date i soggetti coinvolti non potranno accettare fatture non trasmesse in via elettronica. I fornitori del sistema pubblico dovranno quindi intraprendere un percorso di adeguamento dei propri processi e sistemi informativi, individuando e implementando la soluzione migliore, e bilanciando costi e benefici tra le differenti opzioni presenti sul mercato (EDI, stampanti virtuali, ..).
BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo