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Settembre_2013

economia

AIAF: e’ finalmente arrivata la ripresa

Accelerano sia gli ordinativi esteri che quelli interni; recuperano tutti gli indicatori di fiducia e l’indice PMI è di nuovo sopra quota 50 punti dopo 2 anni

Secondo l’Osservatorio AIAF (Associazione Italiana degli Analisti Finanziari) sui conti pubblici, gli indicatori che anticipano la dinamica dell’attività produttiva segnalano tutti una ripresa a partire dalla seconda metà del 2013. L’importante indice PMI (Purchasing Manager Index) è tornato, per la prima volta dopo 2 anni, sopra quota 50 punti, livello spartiacque tra la contrazione e l’espansione dell’attività economica. La stabilità del Governo è una condizione essenziale per evitare l’interruzione della ripresa. Il fabbisogno di cassa del settore statale nei primi 7 mesi dell’anno è risultato in aumento rispetto al 2012, in parte per effetto dei pagamenti dei debiti da parte della Pubblica Amministrazione. Il trend risulta in ogni caso in linea con gli obiettivi annuali. La dinamica delle entrate tributarie resta caratterizzata da una crescita della componente relativa alle imposte dirette e da un calo di quella riguardante le imposte indirette, determinando al netto una sostanziale tenuta. Il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica è legato alla necessità di copertura delle misure sull’IMU e sull’IVA, che dovranno essere preferibilmente trovate attraverso provvedimenti certi di contenimento della spesa.



La situazione macroeconomica

Nonostante i dati di contabilità nazionale del primo trimestre 2013 abbiano confermato una profonda recessione in Italia, l’intensità del calo dell’attività produttiva appare attenuarsi, soprattutto grazie a una minore contrazione della domanda interna privata. Nonostante le esportazioni abbiano rallentato (-0,2% anno su anno, da +1,8% nel 4° trimestre 2012), i consumi privati hanno registrato un calo inferiore (-3,4% anno su anno, da -4,7% nell’ultimo trimestre 2012), seppur decisamente ancora elevato.
Tali dati si fermano, tuttavia, al primo trimestre dell’anno. Le indicazioni più recenti segnalano, infatti, un ulteriore miglioramento delle condizioni economiche che lasciano prevedere una seconda metà dell’anno nella quale si potrà vedere concretamente un recupero dell’attività produttiva. Nonostante il rallentamento delle esportazioni nei dati di contabilità nazionale del primo trimestre 2013, gli ordinativi all’industria segnalano un’accelerazione della componente estera degli stessi nei mesi di aprile e di maggio, a fronte di un preliminare ma importante recupero anche della componente domestica.


Indicazioni incoraggianti vengono anche dalle indagini della Commissione Europea e dal sondaggio PMI del settore manifatturiero. Entrambi puntano a un recupero di fiducia che appare, a questo punto, attendibile nel segnalare una ripresa nella seconda metà del 2013. Le indicazioni favorevoli sono anticipate anche dagli indicatori anticipatori dell’attività produttiva da parte di Confindustria e dagli indicatori di fiducia dell’ISAE (Istituto di Studi e Analisi Economica).

Il fabbisogno di cassa e la dinamica delle entrate

L’andamento del fabbisogno di cassa nei primi 7 mesi del 2013 evidenzia un peggioramento rispetto al 2012, ma risulta sostanzialmente in linea con gli obiettivi, se si prendono in considerazione le componenti straordinarie che ne hanno influenzato la dinamica. Il fabbisogno di cassa dei primi 7 mesi dell’anno è stato infatti di 50,6 miliardi di Euro, contro i 27,4 miliardi di Euro dei primi 7 mesi del 2012. Ad essere risultato molto peggiore dell’anno precedente è il dato di maggio (8,8 miliardi di Euro contro 4,3 nel 2012), complice una maggiore spesa per interessi (per 2,2 miliardi di Euro) a causa di una diversa calendarizzazione delle scadenze rispetto al 2012 e maggiori prelievi di tesoreria (per 1,2 miliardi di Euro) da parte degli enti, ammontare comunque contabilizzato nelle stime annuali.

Nel mese di giugno, invece, si è registrato un avanzo significativamente superiore a quello del 2012 (14,1 miliardi di Euro contro 5,6 a giugno 2012). Il miglioramento è in parte imputabile, secondo quanto sostenuto dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), allo slittamento di alcuni pagamenti al mese di luglio, che infatti ha registrato un fabbisogno ben più alto rispetto al 2012 (8,8 miliardi di Euro contro un avanzo di circa 2 miliardi di Euro a luglio 2012). A giustificare tale differenza il MEF rileva che il peggioramento la diversa platea di contribuenti interessati dallo slittamento dei versamenti fiscali deciso nei due anni a confronto.
Considerando il bimestre giugno-luglio si registra un avanzo di 5,3 miliardi di Euro nel 2013 e di 7,6 miliardi di Euro nel 2012. La differenza è spiegabile con maggiori entrate fiscali da delega unica per circa 4.500 milioni; maggiori tiraggi da parte degli enti esterni al settore statale, destinati al pagamento dei debiti pregressi, per circa 3.700; maggiori rimborsi fiscali per circa 500 milioni; mancato gettito dell’incasso IMU sulla prima abitazione per circa 2.100 milioni. A giugno 2013 il MEF rileva comunque un contenimento delle spese e un aumento delle entrate fiscali (per l’autotassazione).



L’andamento del fabbisogno riflette, dunque, in parte già nella prima metà dell’anno, il pagamento dei debiti commerciali da parte della Pubblica Amministrazione (per 4 miliardi di Euro di maggiori prelievi di Tesoreria) e maggiori rimborsi fiscali (3,15 miliardi di Euro). L’obiettivo di fabbisogno totale del 2013, contenuto nel Documento di Economia e Finanza di aprile, è pari a 53,7 miliardi di Euro (dai 49,5 miliardi di Euro nel 2012), che sale a 73,7 miliardi di Euro se si conteggiano i circa 20 miliardi previsti quali pagamenti dei debiti commerciali da parte delle amministrazioni pubbliche nei confronti delle imprese.
I dati sulle entrate fiscali nei primi sette mesi del 2013 confermano solo una lieve flessione, come risultato di un buon andamento delle imposte dirette e di quello negativo delle imposte indirette.
Il gettito fiscale dei primi sette mesi del 2013 cresce dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel complesso, le entrate tributarie erariali registrate nel periodo gennaio-luglio 2013, accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a 234.


703 milioni di euro, (+2.770 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2012).
Le imposte dirette registrano un aumento complessivo del 4,7% (+6.003 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il gettito IRPEF cresce dell’1,1% (+1.059 milioni di euro) trainato essenzialmente dagli incrementi delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (+3,8%) e dei versamenti in autoliquidazione (+2,0%). In particolare, per questi ultimi occorre considerare, ai fini di un confronto omogeneo dei risultati 2013 con quelli del 2012, le differenti scadenze dei versamenti relativi ai contribuenti persone fisiche e il recupero sui versamenti a saldo 2013 di soli 3 punti percentuali, anziché 17. Infatti, la misura dell’acconto, fissata al 99%, è stata ridotta per il periodo d’imposta 2011 all’82%, mentre per il periodo d’imposta 2012 l’acconto è stato portato al 96%. Registrano, invece, una lieve flessione le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-0,5%) e dei lavoratori autonomi (-6,0%).
L’IRES presenta una crescita significativa del 12,8% (+1.965 milioni di euro), anche per effetto di consistenti versamenti effettuati da parte di grandi contribuenti.


Tra le altre imposte dirette si registra un incremento dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale pari a +19,2% (+1.063 milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sui redditi di capitale e sulle plusvalenze (+872 milioni di euro), dell’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione (+441 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva sulle riserve matematiche dei rami vita (+841 milioni di euro). Il gettito dell’imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori di bilancio relativi ad attività immateriali è inoltre aumentato di 1.863 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Sul fronte delle imposte indirette invece, si registra una diminuzione del 3,1% (-3.233 milioni di euro). In particolare, nei primi sette mesi del 2013 il gettito IVA risulta in flessione del 5,0% (-2.944 milioni di euro), andamento che riflette la riduzione del gettito derivante dalla componente relativa agli scambi interni (-1,8%) e del prelievo sulle importazioni (-20,8%). E’ tuttavia da segnalare un rallentamento della dinamica negativa del gettito IVA sugli scambi interni. Infatti, nonostante il bilancio dei sette mesi resti negativo, negli ultimi due mesi, in particolare giugno (+4,5%) e luglio (+1,2%), si assiste ad un recupero del gettito.



Infatti, dopo il risultato positivo di giugno (+4,5%) prosegue, seppure in misura più attenuata, il trend positivo a luglio con un incremento dell’1,2%.
Tra le altre imposte indirette si segnala la flessione registrata dal gettito dell’imposta di fabbricazione sugli oli minerali (-3,4% pari a -445 milioni di euro) per effetto del calo dei consumi, e la riduzione del gettito dell’imposta di consumo sul gas metano (-1,5%, pari a -33 milioni di euro). In flessione del 5,8% (-368 milioni di euro) le entrate dell’imposta sul consumo dei tabacchi legata, in parte, al calo dei consumi determinato dalla diffusione delle sigarette elettroniche. In crescita l’imposta di bollo che risulta in aumento del 27,9% (+1.344 milioni di euro), per effetto delle modifiche normative introdotte dall’art.19, commi 1-5, del decreto legge n.201 del 2011.


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