Parecchi prodotti esposti con tanta tecnologia innovativa e tanta cura dei dettagli.
Abbiamo dato alcuni suggerimenti frutto di una lunga esperienza di questa tipologia di eventi.
3.
Il futuro della fabbrica del mondo
La Cina oggi la possiamo veramente definire come la “fabbrica del mondo”, che era poi l’obiettivo dei loro ultimi piani quinquennali.
Credo che un loro obiettivo possibile è fare dell’Africa il loro subfornitore esterno e di alzare via via il livello della vita sociale dei cinesi.
Andare in Cina è stato spesso finora solo la ricerca di un posto dove far produrre a costi nettamente inferiori al paese di origine, per poi importare i prodotti per venderli nel mondo.
Oggi le cose possono e debbono cambiare, perché il mercato interno sta diventando sempre più interessante e con grandi capacità di assorbimento, e quindi deve entrare nella strategia dell’azienda che va in Cina il progetto di vendita sul mercato cinese.
Inoltre, si dovrà sempre rivedere il prodotto per i bisogni, le caratteristiche del mercato e della cultura cinese, e studiare nel dettaglio come distribuirlo in un Paese grande come la Cina.
4.
Le infrastrutture come strumento per la crescita
Questo è il punto cruciale per un Paese delle dimensioni della Cina.
Aver puntato sulle infrastrutture come scelta del progresso dello stato, è stata una scelta vitale e vincente.
Per fare una politica di infrastrutture servono alcuni requisiti fondamentali che in Cina sono stati resi possibili per la volontà politica di creare le condizioni necessarie alla realizzazione degli stessi.
Comincerei col dire che la “vision” delle nuove infrastrutture è stata aiutata dalle dimensioni degli spazi disponibili e dalla capacità politica di crearli quando è stato necessario, dando priorità all’interesse pubblico.
La vision, la progettazione, oltre a una certa libertà di muoversi sul territorio (alcune volte con l’aiuto di grandi esperti internazionali), hanno messo le basi per rendere possibile un buon sviluppo urbanistico.
Inoltre, una corretta pianificazione ha permesso la realizzazione di opere che sono veramente significative, come ferrovie ad alta velocità, circonvallazioni o anelli interni nelle città, con sopraelevate a sei corsie, stadi, padiglioni e grandi costruzioni in altezza di grande impatto architettonico.Non è poi certamente mancata la capacità finanziaria così come la manodopera necessaria.
Quello che voglio segnalare è che opere di questo genere, pure con i vantaggi che ha offerto il modello cinese, non potevano e non possono essere realizzate senza una classe manageriale capace e che, anche se forse si è formata seguendo modelli occidentali, oggi secondo me è veramente la vera sorpresa della Cina.
Credo che questo sia un elemento che noi sottovalutiamo.
In Cina si sta formando un livello di management molto interessante, e che i cinesi potrebbero alla fine esportare in tutto il mondo, in particolar modo nei paesi che non amano troppo le multinazionali occidentali.
Sarebbe interessante approfondire i criteri e le vie della preparazione di questa classe manageriale, che ha veramente campi di prova continui e che ha grandi sollecitazioni emotive e di orgoglio nella crescita del loro Paese.
5.
Prospettive di business con la Cina
Possiamo e dobbiamo quindi cambiare la nostra strategia di valutazione del “pianeta” Cina.
Esiste un potenziale di mercato per i nuovi livelli di vita di una parte sempre più grande di popolazione cinese che dobbiamo intercettare.
Questo vuol dire che possiamo vendere ai cinesi i nostri prodotti, il nostro know-how e i nostri servizi.
Ovviamente anche la Cina ha voglia di elevare il proprio livello sociale.
Alcune aziende tedesche hanno di fatto una larghissima presenza nel mercato automobilistico cinese.
Mercato che ha un solo limite nella soluzione dei problemi del traffico urbano.
A Pechino c’è la limitazione della guida a targhe alterne per tutta la settimana e c’è un vincolo di ingresso in città per i non residenti.Oltre ai prodotti costruiti e venduti sul mercato cinese, dobbiamo pensare come affrontare il mercato dei servizi e come esportare la nostra capacità di formazione manageriale, per la quale la lingua inglese costituisce una positiva chiave di ingresso.
Dobbiamo passare dalle joint venture di prodotto a quelle dedicate ai servizi.
Esperienze spesso positive se affrontate da entrambe le parti con un sano spirito paritario.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare alcuni aspetti che se non attentamente analizzati possono generare incomprensioni e frustrazioni nella realizzazione di un business con le aziende cinesi.
I seguenti punti dovranno sempre essere presenti e correttamente valutati nella definizione di una strategia di approccio al mercato cinese:
- Scrittura (Ideogrammi Cinesi)
- Lingua (Mandarino)
- Cultura (Basata su una storia e tradizione millenaria)
- Leggi (Tutte scritte in Cinese).
6.
Curiosità
Cominciamo dal fuso orario: in Cina c’è un solo fuso orario per tutto il paese.
L’ora è uguale per tutti, il godimento del sole in funzione della posizione geografica.
Ricordiamo che nello stesso spazio in Usa tra New York e Los Angeles ci sono tre differenti fusi orari.
In Cina questo fatto è certamente una facilitazione anche per le imprese: basti pensare ai turni di un call-center per seguire la clientela sparsa per il Paese.
Certamente anche una semplificazione per la logistica della distribuzione.
A Pechino e Shanghai possono solo circolare motorini elettrici, come un primo step per ridurre l’inquinamento.
A mio avviso, dovranno trovare anche una soluzione per le automobili.
I taxi a Pechino in occasioni delle Olimpiadi del 2008 sono stati cambiati con un unico modello e tutti con una piccola stampante a bordo che fornisce al cliente lo scontrino della corsa.
Il costo della vita è molto ridotto rispetto a tutte le capitali mondiali; la qualità dei trasporti, degli alberghi e dei ristoranti è molto buona con prezzi nettamente inferiori ai nostri e ovunque si riscontra un’atmosfera di grande accoglienza per il visitatore straniero.
7.
ADICO per la CINA
Primo punto: fare attività di comunicazione e di network.
Ho visitato l’Ambasciata Italiana a Pechino e spero di essere aiutato a identificare una ADICO cinese per gettare le basi per futuri e organizzati contatti.
Secondo punto: aprire uno “sportello Cina” per i soci-azienda ADICO per facilitare i contatti e i punti di riferimento per chi vuole affrontare il mercato cinese.
Ogni contributo verrà ben accolto perché ADICO vuole contribuire a creare un importante sbocco del nostro paese e dei nostri manager in questo grande mercato.
Non sarà possibile andare in ordine sparso in questo paese e soprattutto le PMI devono prepararsi a condividere azioni comuni lavorando per obbiettivi da raggiungere in questo mercato.
ADICO ha un modello che vogliamo sperimentare anche in Cina: creare condizioni virtuose di relazioni tra persone e aziende italiane con persone e aziende cinesi.
Questa è la mia prima riflessione a cui, sono certo, seguiranno altre arricchite dai vostri contributi.
Michele Cimino
Presidente ADICO
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