Crescita economica 2013 al ribasso per Germania e Italia. Migliora in UK
Secondo il report trimestrale di Standard & Poor’s l’inflazione dell’area euro è destinata a scendere, e la deflazione è remota
Standard&Poor’s ha rivisto la previsione economica della zona euro per il 2013 nel suo report trimestrale. In primo luogo, è stata adeguata la previsione sull’inflazione per la maggior parte dei Paesi. Per la zona euro nel suo insieme, ci si aspetta una media dell’1,5% per quest\'anno (contro l’1,9% del report di marzo), e un 1,6% nel 2014 (invariato). Più contenuta la revisione per l\'inflazione nel Regno Unito: 2,7% nel 2013 e 2,3% nel 2014 (rispetto al 2,8% e al 2,5% del rapporto precedente). Questi cambiamenti riconoscono che l\'andamento dei prezzi ha finalmente iniziato a riflettere le deboli condizioni della domanda in gran parte d\'Europa. Detto questo, S&P continua a pensare che la minaccia di deflazione (crescita negativa e tassi di inflazione negativi) sia ancora remota. Uno dei motivi risiede nella pressione dei costi salariali, che sta solo lentamente rallentando, nonostante una notevole fragilità del mercato del lavoro. Nel primo trimestre di quest\'anno, il costo orario del lavoro è aumentato dell’1,1% anno su anno nella zona euro (esclusa la Germania, dove i costi sono aumentati del 4,4%), mentre nel Regno Unito sono cresciuti del 4,2%.

Germania in frenata
Secondo il report di S&P, “abbiamo abbassato la nostra previsione per il 2013, con una crescita del PIL reale per la Germania dello 0,4%, dal 0,8% di marzo. Il motivo principale è un deludente risultato del primo trimestre con una crescita reale del PIL in calo dello 0,1%. Venendo dopo un debole quarto trimestre 2012 (-0,8%), questo significa che l\'economia cresce, ma da un punto di partenza più basso del previsto nelle nostre proiezioni di marzo. Detto questo, crediamo ancora che l\'economia tedesca sarà sovraperformante (rispetto agli altri Paesi), con una crescita della produzione nel secondo semestre di quest\'anno e il prossimo”.
Secondo il report S&P, sono due i driver principali che dovrebbero far crescere l\'economia durante il resto dell\'anno. Uno è il consumo privato, sostenuto dal calo della disoccupazione e dalla crescita dei salari più veloce (il reddito disponibile dovrebbe crescere di circa il 2,5% di quest\'anno). L\'altro fattore chiave sono gli investimenti in costruzioni, che dovrebbero beneficiare dell\'aumento dei prezzi degli immobili. D\'altra parte, le esportazioni tedesche riflettono il rallentamento della domanda nel resto d\'Europa e una certa debolezza nei mercati emergenti. Secondo le previsioni di S&P, le esportazioni nette (esportazioni meno importazioni) daranno un contributo negativo alla crescita del PIL sia quest\'anno (-0,5 punti percentuali), sia il prossimo (-0,4 punti).
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