Manager&impresa per innovare&competere
Carella (Manageritalia): nessuna scusa, neppure di carattere economico, perché la sinergia imprenditori e manager non diventi sempre più realtà
Con i manager le imprese riescono meglio. Questo è da tempo e ancor più oggi nell’economia globale e in questa profonda crisi il leitmotiv della gestione e della competitività aziendale. Una conclusione che ritroviamo anche in una recente indagine (Imprese in Europa, Ricerca Confindustria – R&S Mediobanca – Unioncamere, marzo 2013 - http://ow.ly/lLiPO ) che dice: “Il management è il primo fattore per la nascita e lo sviluppo delle multinazionali tascabili che crescono, fanno export e occupazione”. Insomma, oggi senza una vera gestione manageriale non si sta più sul mercato.
Non a caso recentissimamente questo assunto è stato fatto proprio anche dal Ministero del Lavoro che ha proposto attraverso Italia Lavoro, il suo braccio operativo, un finanziamento, quasi 10milioni di euro attinti dal Fondo Sociale Europeo, per a favorire innovazione e competitività delle imprese inserendo dirigenti e quadri disoccupati. Una misura fortemente voluta da Manageritalia e Federmanager, le due organizzazioni che rappresentano i dirigenti del settore privato del terziario e dell’industria, che può contribuire a cambiare in meglio la cultura produttiva del nostro Paese.

In pratica, da oggi e sino alla fine del 2014, le imprese che inseriscano manager, dirigenti o quadri, disoccupati potranno fruire di un incentivo che può arrivare a 28mila euro ( http://ow.ly/lVc95 ), a seconda del contratto applicato (contratto da dirigente, ma anche a progetto), delle caratteristiche del manager e dell’azienda.
Insomma, massima flessibilità e, direi, nessuna scusa, neppure di carattere economico, perché la sinergia tra imprenditori e manager non diventi sempre più realtà. Un vantaggio reale e tangibile per le imprese che possono così aumentare la loro managerialità e competitività e per tanti bravi manager disoccupati che hanno un aiuto nella ricerca di ricollocazione e soprattutto per il sistema economico che ha l’opportunità di crescere e creare occupazione e benessere per tutti.
È un’occasione per allinearci ai principali competitor europei, visto che in Italia, come nel resto d’Europa, più dell’80% delle imprese è di proprietà familiare. Però da noi il 70% di queste ha solo management composto da familiari, contro meno del 30% di quelle di Francia e Germania. Qui sta il gap competitivo. Con questi incentivi, le imprese hanno un motivo in più per dotarsi di risorse manageriali. Oggi, infatti, per aumentare la capacità di gestione, organizzazione, innovazione e per crescere anche dimensionalmente, per sostenere le micro e piccole imprese a fare rete tra di loro, per avviare l’internazionalizzazione, c’è bisogno di manager e competenze manageriali.
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