Zona euro: il peggio sembra passato e migliorano le prospettive economiche
Bernard (Ventobel): Cresce l’interesse per le azioni cicliche. I mercati sono stati fortemente favoriti dall\'afflusso di capitali provenienti dagli investitori che erano alla ricerca di rendimento
Anche se gran parte della zona euro rimane nella morsa della recessione, si sta osservando un lento processo di ripresa economica. La disciplina di bilancio è ampiamente accettata, le prospettive economiche si sono stabilizzate e le economie dei cosiddetti paesi periferici stanno dando segni di vita. A nostro parere, le azioni dell\'area dell\'euro hanno ritrovato la loro attrattiva dopo anni di sottoperformance. Dalla fine del 2009 e dall\'annuncio dell\'allora primo ministro greco Georgios Papandreou che il deficit di bilancio era molto più alto di quanto facevano pensare le cifre ufficiali, la zona euro è stata martoriata da una serie di crisi esistenziali, dalla mancanza di un piano d\'azione coerente per eliminare le anomalie dell\'unione monetaria originaria e, soprattutto, dallo stallo economico.

Tassi di interesse sotto controllo
Sebbene la situazione economica rimanga sotto molti aspetti preoccupante, si notano alcuni segni di stabilizzazione. Innanzitutto, la Banca Centrale Europea, con il suo programma quadro OMT (Outright Monetary Transactions), è riuscita a riportare sotto controllo i tassi di interesse nei mercati obbligazionari chiave Spagna e Italia: dal luglio 2012, i rendimenti dei titoli di Stato spagnoli e italiani a scadenza decennale hanno evidenziato una sostanziale flessione, passando rispettivamente dal 7,6% al 4,3% e dal 6,6% al 4,0%. In secondo luogo, gli squilibri delle partite correnti, elemento centrale della crisi, sono stati affrontati in modo convincente. Per esempio, il deficit delle partite correnti spagnolo, che nel 2007 corrispondeva al 10% del PIL, è stato praticamente eliminato nell\'arco di sei anni, seppure con terribili conseguenze per i consumi interni e l\'occupazione. Analogamente, i paesi con i maggiori deficit di bilancio stanno compiendo grossi progressi per ottenere un avanzo primario (avanzo di bilancio prima del pagamento degli interessi sul debito); la Grecia, in particolare, dovrebbe raggiungerlo nel 2014. In terzo luogo, la Commissione Europea – con una certa opera di convincimento da parte del Fondo monetario internazionale – si è resa conto che le misure di austerità convenute dovranno essere realizzate su un lasso di tempo più lungo di quanto inizialmente previsto. Ciò aiuterà i paesi più fragili della zona euro a evitare il circolo vizioso di una recessione sempre più profonda e di maggiori deficit di bilancio.
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