Gigi Beltrame
Se l'AI diventa solo un esercizio stilistico
Sora 2 di OpenAI perde soldi tutti i giorni, ma per l'azienda va bene così
La vicenda di Sora 2, il generatore video di OpenAI, rappresenta l'emblema perfetto di una contraddizione che attraversa l'intera industria dell'intelligenza artificiale. Mentre le aziende tech si affannano a lanciare prodotti sempre più potenti e sofisticati, spesso perdono di vista un dettaglio fondamentale: la sostenibilità economica e l'applicabilità concreta.
I numeri parlano chiaro.
OpenAI avrebbe registrato perdite per 12 miliardi di dollari nell'ultimo trimestre, con Sora 2 che brucia circa 15 milioni di dollari al giorno. Un costo di 1,30 dollari per generare appena 10 secondi di video. E il progetto non è nemmeno ancora disponibile pubblicamente in tutto il mondo. Quando lo stesso responsabile del progetto, Bill Peebles, definisce il modello "completamente insostenibile", dovremmo porci qualche domanda.
Questo approccio "prima costruiamo, poi pensiamo a come renderlo economicamente sostenibile" non è solo un problema delle big tech. È un segnale preoccupante per l'intero ecosistema dell'innovazione. Se chi produce intelligenza artificiale la tratta come un esercizio stilistico, una dimostrazione di muscoli tecnologici più che una soluzione concreta a problemi reali, come possiamo poi stupirci che le aziende italiane - e non solo - facciano fatica a integrarla nei propri processi?
Le imprese tradizionali hanno bisogno di strumenti sostenibili, scalabili e soprattutto comprensibili dal punto di vista del ritorno sull'investimento. Non possono permettersi di bruciare milioni per generare contenuti che, per quanto impressionanti, restano economicamente insostenibili. Hanno bisogno di AI applicata, non di dimostrazioni tecnologiche fini a sé stesse.
Il paradosso è evidente: da un lato chiediamo alle PMI di innovare e abbracciare la trasformazione digitale, dall'altro produciamo tecnologie che nemmeno i loro creatori riescono a rendere economicamente sostenibili. È come vendere supercar da Formula 1 a chi ha bisogno di un furgone per le consegne.
Forse è arrivato il momento che l'industria dell'AI faccia un passo indietro e si concentri su soluzioni realmente utilizzabili, prima di inseguire l'ennesimo record tecnologico. Perché l'innovazione vera non è quella che impressiona nelle conferenze stampa, ma quella che funziona davvero nelle aziende, tutti i giorni, a costi sostenibili.
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