Logistica italiana, l'AI è già realtà: previsioni di crescita e impatto sui costi
Il settore Contract Logistics riprende a crescere nel 2024, ma l'incertezza e la rivoluzione dell'AI impongono nuove strategie
Dopo un 2023 segnato dalla contrazione, principalmente a causa delle tariffe di trasporto internazionale, il fatturato della Logistica conto terzi in Italia è tornato su un sentiero di crescita moderata. Secondo le previsioni dell'Osservatorio Contract Logistics "Gino Marchet" del Politecnico di Milano, il settore raggiungerà un valore di 112,4 miliardi di euro nel 2025. Nello specifico, la crescita nominale è stimata al +1,7% per il 2024 e al +1,9% per il 2025. Nonostante questo segnale di ripresa, il comparto (che conta circa 79.000 aziende) sta vivendo una profonda evoluzione guidata dall'Intelligenza Artificiale (AI).
La rivoluzione tecnologica è già in atto: il 30% delle aziende italiane committenti ha già avviato progetti di AI nei processi logistici, e si prevede che l'adozione aumenterà significativamente, raggiungendo il 44% nei prossimi tre anni. Le imprese che hanno implementato queste soluzioni riportano benefici concreti nell'81% dei casi, con un livello di soddisfazione medio di 7,7 su una scala da 1 a 10. L'obiettivo prevalente (24% del campione) non è la sostituzione del lavoro umano, ma il potenziamento delle capacità esistenti.
Questa trasformazione avviene in un contesto di forte volatilità dei costi. Nel 2025, si registra un ulteriore aumento per diversi fattori produttivi: la manodopera cresce del +4,4%, l'energia elettrica del +7,9% e i canoni di affitto del +3,5%. Allo stesso tempo, si osserva una riduzione dei costi legati al diesel (-3,7%) e al costo del denaro (-22%). Per mitigare tale incertezza, i rapporti tra clienti e fornitori stanno cambiando. L'analisi di 14.000 contratti di servizio ha rivelato un aumento degli elementi indicizzati (ad esempio, l'adeguamento agli indici ISTAT e ai minimi salariali del CCNL). Tale indicizzazione è cresciuta nel 74% dei contratti di trasporto e nel 68% di quelli di magazzino.
Parallelamente, gli operatori logistici stanno attuando strategie di integrazione verticale, riducendo la dipendenza da subfornitori esterni. Questo si riflette nell'aumento dei dipendenti diretti e nella diminuzione della quota del costo dei servizi sul fatturato, passata dal 71,9% al 68,9%. Inoltre, continuano le operazioni straordinarie di M&A (Fusioni e Acquisizioni), con 24 casi di aziende italiane registrati, finalizzate ad acquisire competenze specifiche o a posizionarsi in mercati strategici.
L'adozione dell'AI si concentra maggiormente nelle attività d'ufficio (white collar), che registrano un tasso di adozione del 26%, rispetto alle attività operative (blue collar), ferme al 16%. In particolare, le aree logistiche con i tassi di implementazione più elevati sono:
- Gestione degli ordini (14%).
- Previsione della domanda e riordino dei materiali (14%).
- Mansioni di magazzino (12%).
- Gestione dei fornitori (10%).
- Attività di trasporto che coinvolgono gli autisti (7%).Anche la transizione green procede, sebbene a ritmi più cauti. Il 68% delle aziende si concentra sull'accuratezza nella misurazione dell'impatto climatico. Tuttavia, il 78% delle imprese ha messo in stand-by l'adozione di soluzioni che richiedono investimenti maggiori e una visione di lungo periodo. Un'area di interesse prioritaria resta il packaging, spinta dalle nuove normative europee, con iniziative focalizzate sulla riduzione dell'impatto dei materiali e sull'aumento del riutilizzo degli imballaggi.
"Il contesto della Logistica oggi appare in continua evoluzione," afferma Marco Melacini, Responsabile scientifico dell'Osservatorio Contract Logistics. "L'incertezza geopolitica crea una forte volatilità dei volumi e dei costi, che variano a velocità mai viste prima. In questo contesto, i manager della Logistica e della Supply Chain sono chiamati a rivedere le proprie strategie, consapevoli che il mondo a cui erano abituati non esiste più".
"La ricerca conferma la vitalità del settore logistico e la necessità di combinare l'intelligenza umana con quella artificiale", dichiara Damiano Frosi, Direttore dell'Osservatorio Contract Logistics. Ha sottolineato come l'AI sia uno strumento fondamentale per bilanciare efficienza e sostenibilità, ma il suo successo dipende da un fattore abilitante cruciale: "la qualità e la disponibilità dei dati in azienda".
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