M&A globale: un rimbalzo inatteso trainato da strategie e intelligenza artificiale
Tanduo (BCG): il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni emerge come uno dei più dinamici in Europa, rafforzando la sua posizione
Dopo un periodo di significativi cambiamenti, il mercato globale delle fusioni e acquisizioni (M&A) mostra una netta ripresa. Nei primi nove mesi dell'anno, il valore complessivo delle operazioni ha raggiunto i 1.900 miliardi di dollari, registrando un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questa crescita, seppur ancora in fase iniziale, è sostenuta da operatori esperti che adottano un approccio mirato e disciplinato, puntando alla creazione di valore a lungo termine, anche in un contesto economico globale caratterizzato da volatilità. I settori della tecnologia, dell'energia e dell'industria trainano questa rinnovata fiducia.
In questo scenario, il mercato italiano si distingue per il suo dinamismo a livello europeo. Come sottolinea Enrico Tanduo, Partner di Boston Consulting Group (BCG): “Nel contesto europeo, il mercato italiano si distingue come uno dei mercati più dinamici. Dopo le oscillazioni del 2023, l’attività ha mantenuto una tendenza positiva nel terzo trimestre, con un lieve calo dei volumi ma un rafforzamento della qualità e del valore medio delle transazioni. A luglio abbiamo osservato il numero più alto di operazioni dell’anno, confermando la solidità del mercato italiano nel periodo post-pandemico”. Nel 2025, il valore complessivo delle operazioni M&A in Italia ha evidenziato un incremento del 47% rispetto all'anno precedente, superando la media storica e mostrando una crescita superiore a quella globale. I principali accordi nel biennio 2024-2025 si sono concentrati nei settori finanziario e dei beni di consumo. L'Italia si conferma un mercato vivace, con prospettive di ulteriore consolidamento entro fine anno, grazie a un miglioramento del sentimento di mercato e a un contesto macroeconomico più stabile.
A livello internazionale, le proiezioni di BCG indicano il Nord America come principale motore dell'attività M&A, contribuendo al 62% del valore totale con 1.300 miliardi di dollari e un aumento del 26% rispetto al 2024. Al contrario, in Europa, il valore delle operazioni ha raggiunto i 375 miliardi di dollari, con un calo del 5%. Questo quadro mostra disparità regionali: Paesi Bassi (+263%) e Svizzera (+109%) registrano notevoli progressi, mentre Spagna (-58%), Regno Unito (-35%) e Francia (-29%) subiscono un rallentamento.
Nell'area Asia-Pacifico, il valore totale delle operazioni è diminuito del 19%, toccando i livelli più bassi degli ultimi dieci anni. Solo Singapore (+38%) e la Cina continentale (+11%) hanno mostrato segnali di espansione. Altre economie, come la Corea del Sud e l'India, hanno registrato un calo significativo. L'Africa, il Medio Oriente e l'Asia Centrale hanno invece registrato un incremento complessivo del 6%, rimanendo tuttavia al di sotto della media decennale.
Dal punto di vista settoriale, il comparto industriale è stato il principale catalizzatore della ripresa, con una crescita globale del 77% rispetto al 2024, spinta soprattutto dalle operazioni nei trasporti e nelle infrastrutture. Anche i settori dell'energia (+20%), della tecnologia e delle telecomunicazioni (+10%) e della sanità (+20%) hanno registrato una crescita. In controtendenza, i beni di consumo (-17%) e i materiali (-16%) hanno subito contrazioni. Un segnale di rinnovata fiducia è il ritorno dei megadeal (operazioni superiori ai 10 miliardi di dollari): nel 2025 se ne contano già 27, superando i 21 dell'anno precedente.
L'intelligenza artificiale (AI) e l'analisi avanzata dei dati stanno rivoluzionando i processi di fusione e acquisizione. Queste soluzioni migliorano l'analisi di mercato, ottimizzano la due diligence e accelerano l'integrazione successiva all'accordo. Secondo BCG, la capacità di integrare efficacemente l'AI nelle attività di dealmaking sarà un fattore competitivo cruciale nei prossimi anni. Parallelamente, le operazioni intra-regionali stanno guadagnando importanza, rappresentando il 70% del valore totale, in netto contrasto con il 50% delle transazioni crossborder del 2007. Questi accordi, spesso più vicini geograficamente e culturalmente, hanno generato migliori ritorni per gli azionisti, con un +1,2% nei due anni successivi all'operazione, rispetto al –0,9% delle operazioni domestiche. Le aziende con maggiore esperienza in M&A continuano a sovraperformare: per accordi superiori ai 100 milioni di dollari, il rendimento medio per gli acquirenti esperti è del +1,0%, mentre per quelli meno esperti è del –7,5%. Esperienza, disciplina e una visione strategica a lungo termine rimangono fondamentali per generare valore anche nei mercati più instabili.
