L'AI sblocca il potenziale creativo nell'industria
Gubian (Axiante): i suoi vantaggi nella progettazione sono evidenti. Ma esistono anche limiti che non possono essere ignorati, a cominciare dalla dipendenza dalla qualità e completezza dei dati di training
L'intelligenza artificiale nel settore industriale italiano è tradizionalmente associata alla manutenzione predittiva e all'ottimizzazione produttiva; tuttavia, queste tecnologie hanno significativamente superato il semplice machine learning basato sul riconoscimento di pattern e previsioni, evolvendosi verso soluzioni più avanzate e nuove applicazioni. In particolare, la Gen AI ha introdotto capacità generative che aprono grandi opportunità al mondo manifatturiero, consentendo non solo di ottimizzare l'esistente, ma anche di creare ex novo soluzioni, prodotti, componenti e design precedentemente richiedenti un intervento umano oneroso in termini di competenze e tempo. L'AI si configura così come un "agevolatore" creativo, supportando il settore industriale nella progettazione di oggetti, servizi e confezioni più innovativi, efficienti ed efficaci. Questa evoluzione accelera i cicli di sviluppo e democratizza l'accesso alle competenze progettuali, rappresentando un elemento cruciale per il successo delle imprese italiane nell'attuale contesto macro-economico, complesso, volatile e competitivo.

Un'evoluzione che nell'attuale contesto macro-economico altamente complesso, volatile e competitivo rappresenta un elemento centrale per il successo delle imprese italiane.
La trasformazione del processo creativo con l'AI
La capacità dell'AI di generare concept, varianti progettuali e soluzioni tecniche sta trasformando radicalmente il flusso progettuale, ottimizzando in particolare tre ambiti:
1) Definizione dei requisiti: La Gen AI, analizzando brief iniziali, feedback degli utenti, proposte dei competitor e trend di mercato, può suggerire requisiti funzionali e non funzionali che potrebbero sfuggire all'analisi umana. Questa capacità di sintesi e correlazione di informazioni eterogenee è particolarmente preziosa nelle fasi preliminari di progetto;
2) Generazione di concept: Partendo da parametri base, l'AI può produrre centinaia di varianti progettuali, esplorare soluzioni non convenzionali e proporre approcci che combinano elementi provenienti da più fonti dati;
3) Ottimizzazione: Questa tecnologia può sviluppare concept su molteplici variabili progettuali, come costi, sostenibilità, performance e stile, proponendo soluzioni ottimizzate che aiutano le imprese a risolvere sfide anche complesse. Questa capacità accelera significativamente il processo decisionale e garantisce migliori risultati finali.
Come in altri ambiti, l'AI non sostituisce la creatività umana, ma la amplifica esponenzialmente, creando un ecosistema progettuale in cui la potenza computazionale della tecnologia è guidata dall'umano per dare vita a un numero di proposte impensabili da raggiungere, soprattutto nei tempi brevi che oggi la dinamicità dei mercati richiede. In questo contesto, i designer e gli ingegneri assumono il ruolo di "orchestratori" dello sviluppo progettuale, mantenendo saldo il controllo sugli obiettivi creativi, guidando il processo di revisione e riservandosi i preziosi tocchi finali.
Vantaggi e impatti dell'AI nella progettazione
L'accelerazione dei tempi di sviluppo rappresenta forse il vantaggio più tangibile dell'utilizzo della GenAI nella progettazione. Cicli di progettazione che richiedevano mesi possono essere compressi in settimane, tenendo conto di molteplici variabili con cui progettare e ottimizzare il prodotto da mettere in produzione, permettendo un time-to-market drasticamente ridotto e una maggiore probabilità di successo. Tutto ciò si traduce in risparmio di costi, maggiore fatturato e un vantaggio competitivo cruciale per le imprese. L'impatto della cosiddetta democratizzazione delle competenze progettuali è altrettanto significativo, specialmente per le PMI che potrebbero non potersi permettere veri e propri team di design o competenze progettuali avanzate.
Un ulteriore ambito che potrebbe beneficiare del supporto dell'AI è quello della sostenibilità progettuale, aiutando le imprese a ottimizzare l'uso di materiali, riducendo gli sprechi e proponendo soluzioni eco-compatibili integrando vincoli ambientali fin dalle prime fasi progettuali. Aspetti non secondari alla luce dell'attenzione ormai evidente dei consumatori agli aspetti green e del progressivo allargamento della platea delle aziende coinvolte nei requisiti ESG e bilanci di sostenibilità. L'entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) estenderà infatti gli obblighi di rendicontazione ESG a circa 50 mila aziende europee entro il 2028.
Limiti e considerazioni sull'adozione dell'AI
I vantaggi dell'utilizzo dell'AI nella progettazione sono evidenti; tuttavia, esistono anche limiti che non possono essere ignorati. Tra questi, spicca la dipendenza dalla qualità e completezza dei dati di training, una condizione centrale per l'efficacia dell'AI ma difficile da riscontrare in settori altamente specializzati o innovativi dove i dati storici sono scarsi o poco rappresentativi, sebbene i dati sintetici possano ovviare a questo pericolo. Inoltre, non va sottovalutato che i concept proposti, pur essendo tecnicamente validi, non potranno mai contare su quell'intuizione umana che spesso caratterizza la vera innovazione e creatività umana, soprattutto quella italiana.
Mirko Gubian, Global Demand Senior Manager & Partner di Axiante