Competenze AI: la sete di formazione dei lavoratori svela la lentezza di aziende e governi | BusinessCommunity.it
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15/10/2025

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Competenze AI: la sete di formazione dei lavoratori svela la lentezza di aziende e governi

Foinikopoulou (Salesforce): una ricerca evidenzia come l'Intelligenza Artificiale stia rapidamente rimodellando il mondo del lavoro

L'Intelligenza Artificiale sta rapidamente rimodellando il mondo del lavoro, ma la disponibilità di competenze non riesce a tenere il passo con le nuove esigenze. Una recente ricerca condotta da Salesforce e Morning Consult, che ha coinvolto oltre 14.000 lavoratori in 13 Paesi, rivela che i professionisti mostrano un forte desiderio di acquisire competenze in ambito AI, ma percepiscono un'eccessiva lentezza da parte di governi e aziende nel fornire adeguato supporto formativo.
I dati evidenziano una chiara richiesta di formazione mirata. A livello globale, il 64% dei lavoratori chiede maggiori investimenti in programmi di formazione, con oltre la metà (il 53%) che sollecita specificamente corsi dedicati all'Intelligenza Artificiale. L'interesse è così elevato che quasi due terzi degli intervistati si dichiarerebbero disponibili a partecipare a iniziative di upskilling se sostenuti da incentivi pubblici, come sconti o agevolazioni economiche. Non solo, il 45% degli occupati prevede di finanziare autonomamente la propria formazione in AI entro l'anno in corso.

Nonostante questa forte domanda, la percezione è che aziende e governi stiano procedendo con cautela. Solo un lavoratore su tre si aspetta che la propria azienda aumenti gli investimenti nella formazione AI nei prossimi 12 mesi. A livello mondiale, appena il 29% dei rispondenti ritiene che il proprio datore di lavoro stia investendo a sufficienza, e un ancor più esiguo 28% percepisce un impegno adeguato da parte delle istituzioni governative. La fiducia è particolarmente bassa in mercati sviluppati come gli Stati Uniti, dove solo il 28% vede un impegno adeguato, e il Regno Unito, con un misero 22%.

Il panorama della preparazione all'AI si presenta disomogeneo su scala globale. Meno della metà dei lavoratori (il 48%) ritiene che il proprio ambiente lavorativo sia effettivamente pronto per integrare gli strumenti di Intelligenza Artificiale nelle attività quotidiane. Nazioni come l'India (83%) e l'Arabia Saudita (70%) spiccano come leader in questa transizione, favorite da strategie nazionali coordinate e consistenti investimenti. Al contrario, in Europa, le economie più mature mostrano un ritardo: solo il 29% dei lavoratori francesi e il 36% di quelli italiani considera la propria azienda adeguatamente preparata all'AI. Questo scenario conferma le conclusioni del recente Global AI Readiness Index di Salesforce, che sottolinea come infrastrutture e governance siano fattori determinanti nella capacità di un Paese di adottare l'AI su vasta scala.

L'adozione crescente dell'AI pone le aziende di fronte a una sfida cruciale: la ritenzione dei talenti. I lavoratori non intendono sostenere da soli l'onere della riqualificazione professionale. Circa la metà dei britannici (il 46%) e una quota significativa a livello globale sostengono che la formazione in AI debba essere una responsabilità condivisa tra imprese, istituzioni pubbliche, mondo accademico e società civile. Come sottolinea Aliki Foinikopoulou, Senior Director of Global Public Policy di Salesforce: “Investire nella formazione non significa solo creare profili tecnici. È un modo per costruire fiducia, accrescere la competitività e rendere sostenibile l'adozione dell'AI. Le aziende che si muovono lentamente rischiano di perdere sia talenti che credibilità. Ora la priorità deve essere ampliare programmi di formazione, certificazione e supporto, così che nessuno resti indietro”; .


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