Imprese Familiari: un attore economico importante - Libro "Imprese familiari. Teoria e pratica"
Bettinelli e Mathijsen (per Guerini Next): la guida definitiva per navigare la complessità e assicurare il futuro
Nella discussione sulla ripresa economica del sistema paese e della sua ritrovata maggiore credibilità sui mercati internazionali (è di questi giorni l'upgrade della classificazione dell'Italia da parte di Fitch), merita richiamare un testo, pubblicato da Guerini Next nel 2024 e riproposto nel 2025, dal titolo Imprese familiari. Teoria e pratica, di Cristina Bettinelli e Olivia Mathijsen. Il testo offre un'analisi delle imprese familiari, guidando il lettore attraverso la comprensione delle relative complessità e traiettorie evolutive. Avvalendosi di modelli teorici, casi e strumenti pratici, il libro riflette su temi come la governance, i conflitti, i valori e la cultura. Il testo affronta il tema del passaggio generazionale illustrando come coltivare la stewardship nelle generazioni future. Il filo conduttore è l'intenzionalità nell'affrontare consapevolmente questi argomenti. Uno scritto, inutile dirlo, pensato per comprendere il mondo delle imprese familiari e la loro rilevanza per il nostro Paese.

L'Intenzionalità come filo conduttore
Il filo conduttore dell'intera opera è l'intenzionalità. Per noi, essere intenzionali significa acquisire piena consapevolezza del contesto e delle dinamiche in cui si è immersi. Questo porta a una volontà e curiosità autentiche di raccogliere informazioni, valutare scenari, affrontare sfide e correggere traiettorie. L'intenzionalità si applica sia al nostro stato intrapersonale sia alle relazioni interpersonali. Ogni comportamento - o la sua assenza - ha un impatto sul sistema e sul futuro. Essere intenzionali significa essere proattivi e preparati, ma anche pronti ad accogliere gli imprevisti.
Superare la dicotomia editoriale
Per le autrici, nel panorama editoriale dedicato al mondo delle imprese familiari, emerge spesso una dicotomia: da un lato, opere di taglio squisitamente scientifico, frutto di anni di ricerca accademica; dall'altro, testi più divulgativi e pratici, nati dall'esperienza sul campo. Il libro si propone di superare questa divisione, offrendo una sintesi unica che unisce il rigore della teoria con la concretezza della pratica, per fornire agli imprenditori e ai futuri leader gli strumenti necessari per navigare le complesse dinamiche del Family Business. Questo ambizioso progetto nasce da un incontro significativo a New York, dove la professoressa Bettinelli, con la sua ventennale esperienza nello studio delle imprese familiari e le sue numerose pubblicazioni internazionali, ha incontrato Olivia Mathijsen, consulente ed executive coach con trent'anni di attività in Italia e a livello internazionale. Da questo fertile scambio di idee, esperienze e racconti è scaturita la visione di unire le forze per creare un'opera che fosse al tempo stesso accademica e profondamente radicata nella realtà quotidiana delle imprese familiari. Un nostro principale obiettivo.
La cassetta degli attrezzi per le Imprese Familiari
Il libro fornisce una cassetta degli attrezzi completa per affrontare le sfide specifiche delle imprese familiari. Pensiamo a strumenti di analisi e diagnosi fondamentali. Ampio spazio è dedicato alla governance, presentando gli strumenti più raccomandabili per la gestione di ogni sfera:
- Per il governo della Famiglia con strumenti come lo Statuto di Famiglia e il Consiglio di Famiglia;
- Per il governo del Patrimonio con strumenti come i Family Office e il Trust;
- Per il governo della Proprietà con strumenti come l'Assemblea degli Azionisti, i Patti Parasociali, le Holding;
- Per il governo dell'Impresa con strumenti come il Consiglio di Amministrazione, le regole di funzionamento e le linee guida strategiche.
Le famiglie che investono sulla qualità della loro comunicazione sono quelle che riescono a superare le difficoltà in modo più efficace.
Strumenti chiave: genogramma, stewardship e gestione del conflitto
Il genogramma, uno strumento potente per visualizzare e comprendere le relazioni familiari, da usare con cautela e nel modo giusto e, da ultimo, la stewardship, concetto fondamentale che implica la responsabilità di preservare e far crescere il patrimonio (non solo materiale) per le generazioni future. Da segnalare, infine, la Gestione del Conflitto. Le autrici propongono un approccio costruttivo, proponendo un metodo strutturato. I conflitti non sono intrinsecamente negativi; al contrario, possono essere utili per ristabilire equilibri, innovare decisioni. Occorre chiedersi: in che tipo di conflitto ci stiamo imbarcando? Viene proposta una scala di intensità delle divergenze che tiene conto del livello di coinvolgimento emotivo: dalla semplice divergenza di opinioni al disaccordo, al forte disaccordo, all'ostilità, fino alla "guerra totale". Questa scala funge da "primo screening" per comprendere la gravità della situazione e determinare l'approccio migliore. In sostanza, il conflitto lo evitiamo, lo gestiamo pur non amandolo, o addirittura è fattore di stimolo per il cambiamento e la crescita? Modelli come quello di Kilmann, che valuta la tendenza assertiva e la tendenza alla collaborazione, aiutano a identificare i nostri approcci predefiniti: competitivi, collaborativi, evitanti, accomodanti o compromissori. Capire il proprio approccio permette anche di scegliere strategicamente quando è il momento di decidere senza collaborare, pur riconoscendo le conseguenze.
Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione