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24/09/2025

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Il rallentamento dell'auto europea: l'Italia fatica sulla strada dell'elettrico

Allianz Trade: un nuovo rapporto rivela il rallentamento del settore auto in Europa e le sfide cruciali per la transizione ecologica

Un'analisi recente condotta da Allianz Trade, leader globale nell'assicurazione del credito, ha evidenziato un generale rallentamento nel settore automobilistico europeo. Il rapporto, diffuso in occasione del Salone dell’Auto di Monaco, indica una diminuzione delle nuove immatricolazioni in Europa pari allo 0,7% nei primi sette mesi del 2025. Le principali economie del continente, come la Germania, con un calo del 2%, la Francia, in flessione dell'8%, e l'Italia, che registra un -4%, sono tra quelle che contribuiscono maggiormente a questa contrazione.

In questo scenario, la transizione verso i veicoli elettrici (EV) mostra un'accelerazione nel 2025, ma la quota media europea del 15,6% di veicoli elettrici resta al di sotto degli obiettivi prefissati dall'Unione Europea (UE), pari al 20%, e significativamente distante dal 50% mirato dall'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) entro il 2030. La crescita del mercato EV è trainata principalmente da nazioni come la Germania, la Francia, il Belgio e i Paesi Bassi, che insieme rappresentano circa i due terzi delle immatricolazioni di veicoli elettrici. Tuttavia, in molti altri Paesi, il mercato EV rimane marginale, ostacolato da infrastrutture di ricarica insufficienti, prezzi elevati dell'energia e limitazioni nel mercato dell'usato.

L'Italia, pur essendo uno dei mercati automobilistici più rilevanti in Europa, manifesta un ritardo notevole nella transizione ecologica. La quota di mercato dei veicoli elettrici puri si attesta al 5%, una percentuale ben inferiore alla media europea e agli obiettivi fissati da UE e IEA. I consumatori italiani tendono a preferire le vetture ibride (HEV e PHEV), percepite come più convenienti per prezzo, autonomia e costi energetici. Questa tendenza, però, rallenta l'allineamento del Paese alle normative europee sulla decarbonizzazione. Per colmare il divario con i partner europei, sarà fondamentale investire in una rete di ricarica più capillare, garantire la stabilità degli incentivi e promuovere filiere produttive dedicate alle tecnologie verdi. Questo approccio è cruciale sia per sostenere la competitività industriale sia per incentivare la diffusione di veicoli a basse emissioni.

Il settore automobilistico europeo si trova inoltre al centro di crescenti tensioni commerciali a livello globale. L'introduzione di nuovi dazi negli Stati Uniti e l'incertezza legata agli accordi con la Cina stanno ridefinendo gli equilibri di mercato. Nel primo semestre del 2025, le esportazioni europee verso la Cina hanno registrato un calo del 40%, mentre quelle verso gli USA sono diminuite del 14%. Parallelamente, l'ingresso dei marchi cinesi in Europa, con modelli a prezzi altamente competitivi, alcuni anche sotto i 30.000 euro, sta ampliando l'offerta sia nel segmento elettrico che ibrido. Questa intensificazione della concorrenza si fa sentire anche nei mercati tradizionali. La combinazione di una domanda in rallentamento, dazi in aumento e nuova concorrenza sta comprimendo i margini operativi medi dei costruttori europei di oltre 200 punti base nella prima metà dell'anno. Molte aziende stanno rispondendo con politiche di contenimento costi, razionalizzazione delle gamme di prodotti e un'attenzione crescente agli investimenti in innovazione.


Di fronte a un settore in rapida evoluzione, i produttori automobilistici devono bilanciare la stabilità finanziaria a breve termine con gli investimenti a lungo termine nelle tecnologie del futuro. Le aziende dovranno adottare un approccio più selettivo nell'innovazione, concentrandosi sui progetti con il maggiore potenziale di ritorno economico, pur riducendo i costi in altre aree senza compromettere la qualità e la soddisfazione del cliente. La gestione oculata delle risorse, lo sviluppo di alleanze strategiche e un impegno costante nelle tecnologie di nuova generazione sono elementi chiave. Oltre alle sfide immediate, come dazi e normative sulle emissioni, si aggiungono questioni di portata globale: l'approvvigionamento di terre rare per ridurre la dipendenza dalla Cina, lo sviluppo del riciclo delle batterie per alimentare un mercato dell'usato elettrico e l'allocazione di capitali per la mobilità autonoma, essenziale per consolidare la leadership tecnologica.


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