Infrastrutture Italia: AI e green attirano capitali, ma un freno rallenta la corsa
Marco Daviddi (EY-Parthenon): l'Italia si conferma un mercato infrastrutturale europeo chiave, beneficiando di un'accelerazione nella modernizzazione delle reti
Il settore infrastrutturale italiano manifesta una fiducia in costante crescita, posizionandosi come un pilastro cruciale nel panorama dell'Unione europea. Questa prospettiva emerge dal più recente EY Italy Infrastructure Barometer 2025, un'indagine annuale condotta da EY che coinvolge leader aziendali, investitori e istituzioni finanziarie globali con una significativa presenza in Italia. La ricerca evidenzia un ecosistema dinamico: ben il 66% degli intervistati anticipa un aumento della competizione per investimenti e finanziamenti nelle infrastrutture entro i prossimi dodici mesi.
Marco Daviddi, Managing Partner EY-Parthenon, Italia, sottolinea il progresso dell'Italia nella modernizzazione delle proprie reti e nella transizione energetica. Secondo Daviddi, negli ultimi anni è notevolmente migliorata la percezione della qualità delle infrastrutture nazionali, con il 78% che le giudica in linea con la media europea, registrando un incremento di oltre il 10% rispetto al 2024. Parallelamente, cresce l'allocazione di risorse verso i progetti greenfield, ovvero nuovi investimenti realizzati da zero, che raggiungono il 36% del totale, con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente. Questi dati indicano la capacità dell'Italia di attrarre capitali, sia nazionali che internazionali, verso iniziative con orizzonti di medio-lungo termine. Nonostante il quadro positivo, persistono alcune criticità: l'85% degli operatori identifica la "burocrazia" come il principale ostacolo agli investimenti infrastrutturali. Questo aspetto, sebbene legato alla necessità di valutazioni approfondite per progetti con impatti significativi, richiede un impegno continuo per assicurare agli investitori e agli operatori una maggiore certezza regolatoria. Il rafforzamento del ruolo dell'Italia come hub infrastrutturale europeo, in particolare nei settori dell'energia, dei trasporti e dei data center, rimane centrale per la strategia economica del Paese e per la promozione di una crescita di lungo periodo, secondo Daviddi.

Gli investitori mostrano un interesse crescente per i progetti greenfield: il 36% ha destinato oltre il 30% del proprio portafoglio a queste iniziative in fase di sviluppo. Tra coloro che hanno investito, l'86% ha riportato performance in linea con le aspettative. Complessivamente, gli investimenti si sono concentrati principalmente nel Nord del Paese (45%), seguito dal Centro Italia (36%) e dal Sud (19%).
Daniele Ruggeri, Infrastructure Partner di EY Parthenon, Italia, evidenzia l'evoluzione del mercato infrastrutturale italiano, caratterizzato da una domanda robusta nel comparto energetico e da una significativa ripresa nei trasporti (19%). Il settore energetico, in particolare le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, guida le intenzioni di investimento con il 35%, mantenendosi stabile rispetto all'anno precedente. La sostenibilità si conferma un fattore imprescindibile: solo il 13% degli operatori dichiara di non considerare i criteri ESG (Environmental, Social e Governance) nella valutazione degli asset. L'adozione dell'intelligenza artificiale (AI), adottata dal 38% degli operatori, si afferma come leva strategica per migliorare l'efficienza, la resilienza delle reti e la manutenzione. A supporto di questo scenario, strumenti come i decreti FER X e FER 2, che accelerano lo sviluppo delle rinnovabili, e il meccanismo MACSE per i sistemi di accumulo, con contratti quindicennali, contribuiscono a rendere i progetti più solidi, ampliando l'accesso ai capitali e rafforzando l'attrattiva per gli investitori.
La tecnologia agisce come un catalizzatore di trasformazione trasversale: il 38% degli operatori riconosce nell'AI una soluzione di crescita per il settore, un aumento di circa il 7% rispetto all'anno precedente. Le applicazioni spaziano dall'ottimizzazione della domanda/offerta e della resilienza di rete nel settore energetico, alla manutenzione predittiva e alla gestione intelligente della mobilità nei trasporti. Parallelamente, la sostenibilità si sta evolvendo da una mera questione di conformità a una vera opportunità di business in termini di competitività; solo il 13% degli operatori coinvolti nella survey ignora i criteri ESG nella selezione degli asset, mentre cresce l'attenzione verso temi come il cambiamento climatico, la neutralità carbonica e la sostenibilità sociale.