AI nelle aziende e nella ricerca di mercato: alta conoscenza, basso uso effettivo
Sanna (Toluna): indagine rivela il divario tra consapevolezza dell'IA e sua adozione concreta nelle imprese e ricerche di mercato
Una recente indagine condotta da Toluna, leader nelle ricerche di mercato, fa luce sul ruolo effettivo dell'intelligenza artificiale (IA) nelle aziende e nel settore delle consumer insights. Emerge un quadro in cui la familiarità con la tecnologia è elevata, ma il suo impiego quotidiano è ancora limitato. Il cambiamento verso un'adozione diffusa è ai blocchi di partenza, caratterizzato da un mix di curiosità, timori e poca chiarezza.
La maggior parte degli specialisti (9 su 10) dichiara di conoscere l’IA. Tuttavia, questo dato cambia notevolmente guardando all'uso pratico. Solo il 20% degli intervistati la utilizza spesso. Una quota significativa, il 71%, pur conoscendola, la sfrutta poco. Chi la impiega, lo fa soprattutto per compiti come sintesi, traduzioni e presentazioni. Nonostante queste barriere, la valutazione complessiva dell'IA rimane positiva per il 91% dei partecipanti.

Diversi fattori rallentano l'adozione più ampia nel quotidiano. Le ragioni principali includono la mancanza di comprensione su come funzionano queste soluzioni (67%), preoccupazioni legate a privacy, policy e sicurezza dei dati (67%). Seguono la preferenza per i metodi tradizionali (33%) e il tempo ritenuto eccessivo per imparare a usarla (33%).
Spostando l'attenzione sulle ricerche di mercato, l'adozione dell'IA è ancora in fase iniziale. Il 31% degli specialisti la usa occasionalmente, e solo il 3% con frequenza. I compiti dove l'IA trova maggiore applicazione sono l'analisi di sentiment (58%), l'analisi di dati e trend (50%) e l'elaborazione di feedback e recensioni (50%). Un quarto degli intervistati la ritiene utile anche per previsioni di vendita, segmentazione e ottimizzazione delle campagne pubblicitarie.
Nella scelta di un istituto specializzato per le ricerche, alcuni criteri legati all'IA diventano prioritari. I più importanti sono l'esperienza specifica nell'IA e la disponibilità di supporto da parte di un ricercatore per interpretare i risultati, entrambi indicati dal 58%. Seguono la qualità e l'innovazione delle soluzioni proposte (50%), l'affidabilità degli insight forniti (50%) e l'affidabilità generale e la reputazione dell'istituto (42%).
Molti professionisti (il 65% dei rispondenti) non utilizza ancora questa tecnologia nelle proprie attività di ricerca. Le motivazioni sono varie. Tra queste, l'assenza di validazioni riconosciute al momento (30%) e la difficoltà di integrare l'IA con gli approcci metodologici già esistenti (30%). Altri fattori includono la mancanza di competenze interne e la percezione di non essere ancora pronti per questo cambiamento (entrambi menzionati dal 26%). Quasi un quarto degli intervistati che non usa l'IA cita anche l'assenza di un'offerta di soluzioni ritenuta soddisfacente, la diffidenza verso la qualità dei dati generati e la sfiducia degli interlocutori aziendali verso questi strumenti.
Nonostante le esitazioni, molti professionisti si mostrano aperti a future integrazioni dell'IA. Il 51% degli intervistati ritiene che potrebbe sperimentare presto l'adozione di questa tecnologia nelle ricerche di mercato. Le prospettive di applicazione più diffuse riguardano l'analisi dei dati e dei trend di mercato (56%), le previsioni di vendita (56%), l'ottimizzazione delle campagne pubblicitarie (50%) e l'analisi dei feedback e delle recensioni dei clienti (50%).
Ma cosa si aspettano gli addetti ai lavori dall'IA nel concreto? Oltre la metà dei rispondenti desidera soluzioni agili e semplici da implementare. Allo stesso tempo, sono cruciali anche affidabilità e alta qualità dei dati (49%), esecuzione rapida e consegna veloce dei risultati (40%), personalizzazione in base alle esigenze aziendali (34%) e un generale aumento dell'efficienza (31%).
"Agilità e produttività sono le parole chiave che sintetizzano le aspettative dei nostri clienti nei confronti dell’intelligenza artificiale. Non si prevedono radicali cambiamenti di paradigma, ma funzionalità e riduzione dei costi," commenta Maria Carla Sanna, Strategic Client Director di Toluna. "Sebbene non manchino incertezze e diffidenze, il mercato si dimostra disposto a sperimentare e noi con lui: l’IA è una parte sempre più integrante delle nostre soluzioni di ricerca e continuiamo a investire in test e prototipi, spinti dalla volontà di sfruttare al meglio le enormi potenzialità di questa tecnologia per restituire insight rapidi e affidabili."
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