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18/06/2025

marketing

Ad aprile le vendite nei centri commerciali italiani segnano un passo indietro

Daviddi (EY Parthenon): c'è un rallentamento generalizzato riconducibile principalmente alla lieve contrazione dell'affluenza nei primi quattro mesi dell'anno e a una maggior cautela nei consumatori

La collaborazione tra il CNCC e EY continua a fornire una fotografia mensile dell'andamento nel settore dei centri commerciali italiani. Queste analisi si basano sui dati raccolti dall'Osservatorio CNCC, un panel solido e rappresentativo che include 300 strutture in tutta Italia, coprendo circa 10 mila punti vendita, offrendo uno spaccato significativo del mercato nazionale. I dati più recenti, riferiti al mese di aprile 2025, mostrano una frenata. I fatturati hanno registrato una flessione del -3,8% se confrontati con lo stesso periodo del 2024. Questo risultato contribuisce a un bilancio leggermente negativo anche per i primi quattro mesi del 2025, con un dato progressivo che si attesta al -2,3%.

Diversi fattori hanno contribuito a questo andamento. Si percepisce un clima generale di incertezza che influenza le decisioni di spesa. In più, le peculiarità del calendario di quest'anno hanno giocato un ruolo non trascurabile. Le festività pasquali spostate in avanti rispetto all'anno precedente e la presenza di diversi ponti festivi hanno avuto un impatto sfavorevole, specialmente su alcune categorie di acquisto. Commentando i risultati, Marco Daviddi, Managing Partner di EY Parthenon Italia, sottolinea come i dati evidenzino un rallentamento generalizzato non solo nei centri commerciali, ma in tutto il settore retail. Ciò è legato principalmente a una lieve contrazione dell'affluenza, pari al -0,8% nei primi quattro mesi dell'anno, ma anche a una maggiore cautela manifestata dai consumatori nelle loro scelte di spesa.

Questo scenario riflette un contesto macroeconomico e geopolitico che resta instabile, alimentando l'incertezza che inevitabilmente si ripercuote sulle abitudini dei consumatori. Per gli operatori del settore, la capacità di adattarsi e trasformarsi, sia nell'offerta che nella strategia, diventa cruciale per intercettare i nuovi bisogni e anticipare i futuri cambiamenti nei comportamenti d'acquisto. Roberto Zoia, Presidente del CNCC, aggiunge che gli andamenti rilevati dall'Osservatorio sono in linea con il trend del settore del commercio, che risente della congiuntura economica e della fiducia dei consumatori. Il contesto macro-economico attuale, che rimane complesso, si riflette dunque sulle performance dell'industria dei centri commerciali.

Ciononostante, la flessione registrata appare contenuta, suggerendo che il modello proposto dai centri commerciali mantiene la sua validità ed è ancora apprezzato dai consumatori. I fatturati hanno risentito in modo particolare dell'impatto sfavorevole del calendario, che ha pesato maggiormente su alcuni comparti, quelli cioè caratterizzati da consumi che possono essere rimandati. Un segnale particolarmente positivo arriva dagli ingressi su base annua, che mostrano un andamento in crescita, confermando la solidità dei centri commerciali come opzione di acquisto nelle preferenze dei consumatori. Guardando ai dati di aprile 2025 nel dettaglio, solo due segmenti hanno mostrato crescita rispetto all'anno precedente.


Il comparto cura persona e salute ha segnato un aumento del +2,7%, mentre le attività di servizi hanno registrato un lieve incremento dello +0,1%. Per il resto, il quarto mese dell'anno è stato caratterizzato da cali diffusi, determinati principalmente dall'impatto del calendario su alcuni settori chiave. Si evidenziano flessioni significative nei settori dell'elettronica di consumo (-7,5%), dell'abbigliamento (-4,9%) e dei beni per la casa (-4,7%), seguiti dai comparti cultura, tempo libero e regali (-3,2%) e dalla ristorazione (-1,8%). Considerando il primo quadrimestre del 2025 nel suo complesso, in confronto allo stesso periodo del 2024, si confermano i segnali positivi già osservati ad aprile per alcuni comparti.


Il settore cura persona e salute è cresciuto del +2,8%, mentre le attività di servizi hanno mostrato una solida espansione del +3,9%. I comparti che hanno registrato le performance negative più marcate in questi primi mesi sono stati i beni per la casa e l'abbigliamento, entrambi in calo del -3,6%. Seguono, con flessioni seppur più contenute, i settori cultura, tempo libero e regali (-3,2%), elettronica di consumo (-2,7%) e la ristorazione (-1,4%). A complemento delle dinamiche di rallentamento delle vendite, i dati sull'affluenza mostrano una contrazione dello 0,5% nel solo mese di aprile. Ciononostante, è importante osservare il trend annuale, che confronta il periodo maggio 2024 - aprile 2025 con maggio 2023 - aprile 2024.


Questo dato si mantiene positivo, con una crescita dell'affluenza pari al +1,2%, indicando una frequentazione complessiva in aumento nonostante le oscillazioni mensili.

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