
Gigi Beltrame
Il ritardo digitale europeo è un rischio enorme
Mentre l'Europa si perde in diatribe geopolitiche, Cina e USA dominano l'AI. Il rischio per le nostre aziende è concreto
L'Europa rischia di pagare un prezzo altissimo per il suo ritardo nell'intelligenza artificiale e nel digitale. Mentre il continente si disperde in discussioni geopolitiche e la nuova amministrazione USA semina incertezza nell'economia globale, Cina e Stati Uniti corrono spediti verso il dominio tecnologico del futuro.
La situazione è paradossale: di fronte ai dati allarmanti dell'Organizzazione Mondiale della Meteorologia, che prevede un aumento di 2 gradi della temperatura globale nei prossimi cinque anni, l'Europa dovrebbe accelerare su tecnologia e innovazione. Invece, ideologie e rigidità hanno frenato l'innovazione proprio quando serviva di più.
Il gap nell'intelligenza artificiale è evidente. Sui Large Language Models come OpenAI, Gemini e Claude, America e Cina dominano incontrastati. Come sottolineava l'ex ministro Vittorio Colao, l'Europa mantiene competitività solo nell'AI applicata verticalmente a singoli settori, ma questo non basta.

Il rischio per le aziende europee è concreto. Mentre i competitor asiatici e americani integrano massicciamente l'AI nei loro processi produttivi, riducendo costi e aumentando efficienza, le nostre imprese rischiano di diventare obsolete. La transizione ecologica e la rivoluzione automotive richiedono tecnologie avanzate che altri stanno già padroneggiando.
Qualche segnale positivo esiste: alcune aziende europee sono avanti nelle infrastrutture per data center, e la Francia ha costruito un cloud nazionale potenzialmente espandibile a livello europeo. La capacità europea di creare governance pubblico-privato, come dimostra il lancio di OpenAI Countries, potrebbe essere un vantaggio competitivo.
Ma il tempo stringe. Ogni giorno di ritardo nell'adozione dell'AI e delle tecnologie digitali allarga il divario con i competitor globali. L'Europa deve scegliere: continuare a discutere o iniziare finalmente a correre. Il futuro delle nostre aziende dipende da questa decisione.
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