Cybersecurity e AI: l'Italia investe per un futuro digitale sicuro
Basile (Experis Italia): l'Italia punta su cybersecurity e AI, superando la media globale negli investimenti
In un mondo sempre più minacciato dai crimini informatici, la sicurezza digitale è una priorità assoluta per i leader tecnologici. L'Italia si posiziona tra i paesi più attivi nell'investimento in cybersecurity, secondo il report CIO 2025 Outlook di Experis, brand di ManpowerGroup. Lo studio ha coinvolto oltre 1.390 leader del settore tech a livello globale.
Nel 2024, i costi globali dei reati informatici hanno raggiunto i 9.500 miliardi di dollari. Di fronte a questa minaccia, l'86% degli intervistati in Italia prevede un aumento degli investimenti in sicurezza digitale, superando la media del 77%. La cybersecurity è la principale preoccupazione per il 41% dei CIO, ma solo il 37% ha definito strategie di rischio specifiche.
L'integrazione dell'Intelligenza Artificiale (AI) è la seconda sfida più rilevante (19%). Il 67% delle aziende prevede di aumentare gli investimenti in AI nel 2025, accogliendo la tecnologia con favore, sebbene i suoi limiti siano ancora oggetto di dibattito. Il 36% degli intervistati ritiene che l'AI cambierà tutto in futuro, ma necessita di perfezionamento, mentre il 33% ne percepisce un impatto incerto sul business.

L'Italia si distingue per un approccio proattivo all'AI: il 47% dei CIO è convinto che l'AI rivoluzionerà tutto, mentre solo l'11% esprime scetticismo sulla sua sostenibilità a lungo termine. Tuttavia, il 35% degli intervistati italiani ritiene che trovare i fondi necessari per l'implementazione di questa tecnologia potrebbe essere un problema.
“Il report mette in luce come, in un panorama in rapida trasformazione, la figura professionale del CIO stia diventando sempre più centrale nel tradurre l’innovazione in risultati concreti per le aziende” ha dichiarato Salvatore Basile, Direttore di Experis Italia.
La formazione è strategica per lo sviluppo del settore IT, ma resta un nodo irrisolto. Il 76% delle aziende a livello globale segnala la carenza di talenti e il gap di competenze, percentuale che in Italia raggiunge il 78%. Solo il 28% degli intervistati afferma che la propria azienda offre regolarmente programmi di aggiornamento per il personale IT.
Per far fronte a questa carenza, le organizzazioni cercano di:
- Integrare nuove competenze AI in ruoli già esistenti (52%);
- Associare competenze tecniche e capacità di pensiero strategico (42%);
- Aumentare la versatilità dei ruoli (37%);