Italiani prudenti, ma pronti a investire: il sentiment finanziario
(ANIMA): l'indagine rivela un'accresciuta propensione agli investimenti, malgrado la cautela sulla situazione personale
Il recente Osservatorio ANIMA, condotto in collaborazione con Eumetra e Dogma Research, mette in luce un atteggiamento cauto degli italiani riguardo alla propria situazione personale, pur mostrando una certa stabilità nel giudizio sulla situazione economica generale del Paese.
Diminuisce, però, la percezione dell'inflazione come problema primario, mentre la propensione agli investimenti raggiunge i massimi storici. Contestualmente, aumenta la soddisfazione per i risultati degli investimenti, con un rinnovato interesse per il rendimento rispetto alla sostenibilità.
L'indagine, realizzata tramite metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) tra il 28 gennaio e il 4 febbraio 2025 su un campione di 1.007 adulti bancarizzati con accesso a Internet, rappresenta una popolazione di circa 35 milioni di persone, la metà delle quali investitori.
Il 22% dei bancarizzati e il 26% degli investitori percepisce un miglioramento della situazione italiana rispetto all'anno precedente. Le aspettative future rimangono stabili, con il 22% dei bancarizzati e il 25% degli investitori che prevedono un ulteriore miglioramento nei prossimi 12 mesi.

Tuttavia, si registra un peggioramento nelle aspettative sulla situazione personale: il 30% dei bancarizzati e il 27% degli investitori temono un peggioramento nel prossimo anno. Di contro, la soddisfazione per la propria situazione finanziaria appare solida, con il 43% dei bancarizzati e il 58% degli investitori che la giudicano "abbastanza" o "molto" positiva.
L'inflazione, pur rimanendo una preoccupazione rilevante per il 47% dei bancarizzati e il 38% degli investitori, mostra un calo di 5 punti percentuali rispetto all'autunno 2024. La preoccupazione per l'aumento dei prezzi cresce con l'età fino ai 64 anni, per poi diminuire significativamente tra gli over 65.
Il numero medio di progetti per persona si mantiene stabile a 2,7, mentre il numero di italiani con almeno un progetto sale a 33 milioni. Per finanziare questi progetti, le strategie più comuni restano: la riduzione delle spese superflue (56%), l'accumulo di denaro per risparmiare/investire (52%) e una gestione più efficiente dei risparmi in funzione degli obiettivi (30%). La capacità di risparmio si conferma elevata e in crescita, con il 57% dei bancarizzati e il 74% degli investitori che riescono ad accantonare regolarmente una parte del proprio reddito.
Cresce l'interesse per gli investimenti finanziari: il 61% dei bancarizzati e l'81% degli investitori sarebbero propensi a investire in prodotti finanziari, con un aumento rispettivamente del 6% e del 7%. Al secondo posto si confermano gli immobili, preferiti dal 30% dei bancarizzati e dal 27% degli investitori. La propensione a investire raggiunge i massimi, con il 30% dei bancarizzati che ritiene che sia un buon momento per investire nei mercati finanziari. Il 48% dei bancarizzati e il 61% degli investitori si dichiarano "molto" o "abbastanza" soddisfatti dei propri prodotti d'investimento.
Si registra un crescente interesse e adesione ai Piani di Accumulo di Capitale (PAC), sia tra i bancarizzati (22%) che tra gli investitori (40%).
Sebbene la sostenibilità rimanga un fattore importante nelle decisioni di consumo per il 79% dei bancarizzati e l'83% degli investitori, si osserva un cambiamento nelle priorità: cresce il numero di coloro che privilegiano il rendimento rispetto alla sostenibilità, con il 52% dei bancarizzati e il 55% degli investitori che danno maggior peso al rendimento.