E se l'intelligenza artificiale ci battesse (e lo fa)
Sentite raccontare che con l'AI serve mettere "l'umano al centro": quante volte avete sentito questa cosa?
Ma se una macchina facesse il mio lavoro meglio di me, senza stancarsi, la vorrei oppure no?
La domanda, dal punto filosofico, non è banale. La risposta altrettanto.
Se una macchina risolve calcoli di matematica meglio e più velocemente di me, se leggesse e rispondesse alle mail meglio e più velocemente di me, se comprasse il prossimo biglietto del treno ad un prezzo migliore del mio, mi facesse risparmiare tempo e denaro, se pulisse casa meglio di me, la vorrei?
Ogni discussione sull'intelligenza artificiale e il rapporto con noi umani crolla inesorabilmente di fronte alle risposte, perché a queste domande, quasi banali, la risposta è "certamente sì" anche se non fa le cose meglio di me, mi posso accontentare che le faccia in modo simile a me.
Le domande sono rivolte a soluzioni che non appartengono al futuro, ma alla vita "normale" di tante persone in tutto il mondo, sistemi che sono già in commercio.
Non è il futuro, è già il presente.
L'impatto economico e sociale è enorme. Un cambiamento straordinario.
Pensateci.