29/01/2025
Se Trump mantiene le promesse...
Si apre un nuovo capitolo di nazionalismo americano.
Nel suo discorso di insediamento, Donald Trump ha tracciato le linee di un'America che non solo mira a ridefinire il proprio ruolo nel mondo ma che cambierà radicalmente il panorama internazionale. La politica energetica di Trump, che promette un ritorno alle trivellazioni e la fine del Green Deal, segna un drammatico passo indietro nella lotta globale contro il cambiamento climatico. Dichiarando un'emergenza energetica nazionale, Trump non solo segnala una priorità verso l'autosufficienza energetica ma mette a rischio le ambizioni internazionali di decarbonizzazione, rendendo il mondo meno coeso nella sua risposta alla crisi climatica.
In politica estera, Trump ha evocato visioni di espansionismo, dichiarando l'intenzione di riprendere il controllo del Canale di Panama, accusando la Cina di gestirlo, e suggerendo di rinominare il Golfo del Messico in "Golfo d'America".
Questi propositi non sono solo atti simbolici ma sfidano direttamente il diritto internazionale e potrebbero innescare conflitti geopolitici, minando la stabilità globale.
Anche il ritiro dall'accordo di Parigi sul clima, una decisione già presa durante il suo primo mandato, ribadisce il disinteresse per la cooperazione internazionale su temi urgenti come il cambiamento climatico. Questo atteggiamento isolazionista potrebbe spingere altre nazioni a seguire l'esempio americano, frammentando ulteriormente gli sforzi globali per un futuro sostenibile.
In conclusione, mentre i dazi potrebbero sembrare un problema minore, è la combinazione di queste politiche che minaccia di alterare profondamente l'ordine mondiale. Con Trump alla guida, l'era della diplomazia e della cooperazione multilaterale sembra destinata a lasciare il posto a un'era di nazionalismo aggressivo, dove i confini e le risorse diventano linee di battaglia. Il mondo, come lo conosciamo, non sarà più lo stesso.
Gigi Beltrame
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