Giacomo Purromuto (Syngenta): la tecnologia in agricoltura, tra sfide e opportunità
Le coltivazioni e le esigenze ESG, ma anche banalmente di sostenibilità, sono diventate fondamentali
Nel mondo attuale, la tecnologia è un elemento abilitante per tanti settori. Abbiamo incontrato Giacomo Purromuto, Business Innovation Lead di Syngenta Italia, per fare il punto su come l'agricoltura oggi possa trarre grande giovamento dall'arrivo non solo del digitale, ma anche dell'intelligenza artificiale e della sensoristica che permette di conoscere meglio i terreni e quindi aiutare a coltivare, ma anche a salvaguardare le risorse e tutto consumare meno.
La tecnologia sta trasformando l'agricoltura. Qual è il suo punto di vista su questa evoluzione?
Stiamo vivendo un passaggio epocale, necessario per via delle crescenti pressioni sul settore agricolo. I margini di profitto si riducono, la volatilità aumenta e le tensioni geopolitiche non aiutano. Gli agricoltori si trovano in un sistema complesso, con la sfida di produrre di più e meglio, ma con risorse sempre più scarse e costose.

In che modo la tecnologia può aiutare ad affrontare queste sfide?
In passato, il suolo veniva trattato come un'unica superficie. Oggi, grazie alla tecnologia, lo analizziamo come un sistema complesso, con la sua struttura fisico-chimica e il suo mondo microbiologico. Come un medico non farebbe una diagnosi senza strumenti diagnostici, l'agricoltura si sta evolvendo verso decisioni informate basate su dati oggettivi, per ottimizzare fattori produttivi come fertilizzanti, acqua e semi. L'obiettivo è passare da una sostenibilità passiva a un approccio rigenerativo, per ripristinare ciò che si è perso nel tempo.
Quali sono gli strumenti tecnologici più importanti in questo processo?
Sensori, immagini satellitari, strumenti di previsione delle malattie, tecnologie come INTERRAScan, che dopo 30 anni di sperimentazione offre una fotografia ad altissima definizione del suolo. Questi strumenti ci permettono di capire le reali esigenze del terreno e delle piante, metro quadro per metro quadro.

Quali sono i principali vantaggi di questo approccio tecnologico?
Essere pronti per le sfide future, che sono già qui. Significa coltivare meglio, con una produzione costante di cibo di qualità. Ottimizzare le risorse disponibili, fare trattamenti in modo sostenibile, contribuire attivamente alla salvaguardia dell'ambiente e del suolo, al sequestro del carbonio.
L'agricoltura ha un forte impatto ambientale. Come può la tecnologia contribuire a ridurlo?
Conoscendo meglio il terreno, possiamo usare meno prodotti aggiuntivi e ridurre l'impatto ambientale, spesso nascosto. INTERRAScan, ad esempio, analizza il suolo con una precisione mai vista prima, consentendoci di creare mappe di prescrizione per i trattori e gli spandiconcime. Così facendo, si applica la giusta quantità di fertilizzante, acqua o semi solo dove serve, evitando sprechi e inquinamento.
La vostra azienda si occupa anche di sementi. Come si integra la tecnologia delle sementi con quella dell'analisi del suolo?
In passato, la semina avveniva considerando solo la superficie. Oggi sappiamo che gli ibridi hanno potenzialità genetiche che si esprimono al meglio in base alla densità di semina, influenzata a sua volta dalla qualità del suolo. La semina di precisione, guidata dai dati, permette agli ibridi di esprimere al massimo le loro caratteristiche, ottimizzando la produzione.
Quali sono le prospettive future per un'agricoltura che integra tecnologia delle sementi e analisi del suolo?
Avremo una produzione più costante e di qualità, riducendo le perdite dovute a eccessi o mancanze di nutrienti. Questo significa maggiore disponibilità di cibo nel breve periodo. Nel medio-lungo termine, trattando il suolo in modo mirato, contribuiremo alla sua salvaguardia, garantendo la produttività futura. C'è una nuova sensibilità verso la sostenibilità, non solo per il business, ma anche per un genuino interesse verso l'ambiente.