Co-investimento: la chiave segreta per cavalcare il boom del net zero | BusinessCommunity.it
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27/11/2024

economia

Co-investimento: la chiave segreta per cavalcare il boom del net zero

Chiarelli (Pictet Asset Management): Il co-investimento offre accesso privilegiato alle tecnologie green più promettenti

Il mercato dei fondi di co-investimento ha raggiunto un valore di oltre 175 miliardi di dollari, emergendo come uno strumento efficace per cavalcare trend secolari come la sostenibilità. Questa crescita, parallela a quella del private equity, offre agli investitori istituzionali un accesso privilegiato a società non quotate che stanno sviluppando tecnologie cruciali per la transizione verso il net zero.
Giambattista Chiarelli, Head of Institutional di Pictet Asset Management, sottolinea l'importanza di investire nelle aziende focalizzate sulle tecnologie abilitanti per la transizione green. Queste società, spesso startup o unicorni non quotati, rappresentano un'opportunità significativa nel mercato del private equity, nonostante i rischi associati all'illiquidità.

Il co-investimento emerge come una soluzione ideale per accedere a questi asset, mitigando i rischi tipici del private equity. Questa struttura finanziaria permette ai general partner (GP) dei fondi di private equity di offrire a investitori selezionati (limited partner, LP) l'opportunità di partecipare direttamente a investimenti specifici.
I vantaggi del co-investimento sono molteplici:

- Accesso diretto a aziende private di alta qualità

- Doppio livello di due diligence, riducendo il rischio dell'operazione

- Maggiore rapidità di implementazione rispetto ai fondi di fondi tradizionali

- Mitigazione del problema della "J-curve"

- Rendimenti netti potenziati dall'assenza di commissioni di gestione e performance tipiche

Il megatrend della sostenibilità si adatta particolarmente bene al co-investimento. Con il 92% del PIL globale coperto da obiettivi di decarbonizzazione, il mercato delle tecnologie pulite è destinato a raddoppiare entro il 2030, passando da 4,9 a 12,1 trilioni di dollari. Questo rappresenta un'opportunità significativa per gli investitori, considerando che la Climate Policy Initiative stima la necessità di un aumento del 590% nei finanziamenti dedicati alle tecnologie pulite entro il 2030.

Il private equity si rivela fondamentale per presidiare questi trend, come dimostrato dall'aumento di 14 volte delle aziende ambientali non quotate con valutazione superiore a 1 miliardo di dollari dal 2017 ad oggi. Questi "unicorni verdi" operano in settori chiave come la riduzione dei gas serra, il consumo sostenibile, il controllo dell'inquinamento, l'economia circolare e le tecnologie abilitanti.
Chiarelli evidenzia l'importanza di diversificare gli investimenti tra diverse strategie di private equity, bilanciando operazioni di buyout meno rischiose con investimenti growth e venture capital. Geograficamente, le opportunità più interessanti si trovano in Nord America, Europa e, in misura crescente, in Asia.

In conclusione, il co-investimento si configura come uno strumento potente per accedere alle migliori opportunità nel mercato del private equity, offrendo agli investitori istituzionali un modo efficace per partecipare alla transizione verde e beneficiare delle tecnologie più promettenti per il futuro sostenibile.

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