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23/10/2024

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Welfare aziendale: il 54% dei lavoratori preferisce i voucher alla busta paga

AmedeA: presentato il primo osservatorio sul welfare aziendale in Italia

L'Osservatorio AmedeA, realizzato in collaborazione con Secondo Welfare dell'Università degli Studi di Milano, ha presentato un'analisi approfondita sullo stato attuale e le prospettive future del welfare aziendale in Italia. L'indagine, che coinvolge oltre 230.000 lavoratori di 1.000 aziende di diverse dimensioni, offre uno spaccato significativo delle tendenze in atto nel settore.
Uno dei dati più rilevanti emersi dall'osservatorio è la preferenza marcata dei lavoratori per i fringe benefit. Oltre il 54% del budget welfare viene immediatamente convertito in voucher fringe benefit, evidenziando un forte desiderio di monetizzazione immediata da parte dei dipendenti. Questi voucher, che rappresentano un'alternativa non tassata alla retribuzione tradizionale, sono particolarmente apprezzati per la loro flessibilità e spendibilità su piattaforme di eCommerce, buoni pasto e catene della grande distribuzione organizzata.



Luca Pesenti, Professore associato di Sociologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatore scientifico dell'Osservatorio, commenta: "Questa tendenza riflette una crescente consapevolezza dei lavoratori riguardo ai benefici del welfare aziendale, ma anche un'esigenza di liquidità immediata in un contesto economico ancora incerto".
L'analisi delle pratiche rimborsabili rivela un cambiamento significativo nelle priorità dei lavoratori. Nel 2024, i rimborsi per bollette e affitti sono balzati al primo posto, passando dal 9,85% del 2023 al 24,71%. Questo aumento è principalmente attribuibile ai rincari dovuti alla crisi energetica. Di contro, le spese per scuola e istruzione hanno subito una riduzione, passando dal 73,31% del 2023 al 57,05% del 2024.
Maria Rosaria Iorio, CEO di AmedeA, sottolinea: "Il nostro osservatorio evidenzia come il welfare aziendale stia diventando uno strumento sempre più importante per supportare i lavoratori nelle loro esigenze quotidiane, specialmente in periodi di incertezza economica".



Un altro dato interessante riguarda i costi medi dei servizi rimborsati. I servizi di baby-sitting e assistenza ai familiari risultano i più onerosi, con una spesa media superiore ai 600 euro, seguiti dall'assistenza domiciliare (479 euro). Le spese per le bollette, invece, hanno registrato una diminuzione, tornando ai livelli pre-crisi (da 345 euro nel 2023 a 266 euro nel 2024, con un calo del 23%).
L'osservatorio rileva anche un miglioramento nella conoscenza e nell'utilizzo del welfare aziendale da parte dei lavoratori. La percentuale di richieste di integrazione delle pratiche per documentazione errata o incompleta è scesa dallo 4,16% nel 2023 allo 0,85% nel 2024, indicando una maggiore familiarità con il sistema.
Questi dati forniscono un quadro chiaro delle tendenze in atto nel welfare aziendale italiano, evidenziando come questo strumento stia diventando sempre più centrale nelle strategie di compensazione e supporto ai dipendenti. La preferenza per soluzioni immediatamente fruibili come i voucher fringe benefit suggerisce che le aziende dovranno continuare ad adattare le loro offerte di welfare per rispondere alle esigenze in evoluzione dei lavoratori.





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