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16/10/2024

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La sfida delle transizioni gemelle: come le PMI italiane possono competere

Tavazzani (Amundi): PMI italiane cruciali per il futuro sostenibile ma devono cambiare

Le transizioni gemelle, quella digitale ed ecologica, rappresentano una sfida epocale per l'Italia e l'Europa. Non sono solo trasformazioni tecnologiche o ambientali, ma il motore strategico per alimentare la competitività industriale presente e futura. Queste transizioni sono al centro delle strategie dell'Unione Europea, con il Green Deal e il Digital Compass, supportati dai finanziamenti del Next Generation EU, il piano di rilancio post-pandemico dell'Europa. L'obiettivo è creare un nesso virtuoso tra digitale e sostenibilità.
Un crescente corpo normativo europeo, dalla tassonomia per le attività finanziarie sostenibili alla direttiva sulla responsabilità sociale delle imprese, mira a indirizzare risorse e capitali privati verso investimenti di medio-lungo termine. Tuttavia, questi strumenti sono stati principalmente progettati per le grandi aziende, lasciando le piccole e medie imprese (PMI) a fronteggiare una pressione regolamentare indiretta. Le PMI subiscono la pressione dai grandi attori della filiera e dalle banche, che richiedono performance ESG nelle loro politiche di credito. Questo ha portato a una riduzione del 25% delle risorse finanziarie destinate alle PMI negli ultimi 12 anni, mentre la quota di prestiti in sofferenza è aumentata dell'8,2%.



Per monitorare il posizionamento delle PMI europee nelle transizioni green, digitali e sociali, è stato sviluppato l'indicatore Amundi SMEs Twin Transition. L'Italia si posiziona al 17° posto in questa classifica, risultando 20ª nella transizione energetica, 17ª in quella sostenibile e 13ª in quella digitale.
Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House - Ambrosetti e TEHA Group, ha dichiarato: "Viviamo in un'epoca che impone un'accelerazione verso le transizioni sostenibile, digitale e sociale. Queste transizioni offrono opportunità: le aziende più digitalizzate generano più valore, quelle che si concentrano sugli aspetti sociali sono più produttive e quelle sostenibili sono più competitive. Tuttavia, affrontare queste sfide richiede la partecipazione di tutti gli attori del sistema economico nazionale. Le PMI, che costituiscono il 98% delle imprese italiane, occupano il 57% della forza lavoro e generano il 48% del valore aggiunto, sono cruciali per il successo del Paese in queste transizioni."

Gabriele Tavazzani, CEO di Amundi SGR, ha aggiunto: "La consapevolezza del ruolo centrale che le PMI rivestono nell'economia italiana è diffusa, ma meno nota è l'urgenza di una trasformazione digitale e sostenibile per competere a livello nazionale e internazionale. I lavori dell'Advisory Board di Amundi SGR con TEHA non si sono limitati all'analisi dello stato attuale e alla quantificazione degli investimenti necessari, ma hanno anche esplorato come gli asset manager possano finanziare la transizione delle PMI affiancando il credito bancario con alternative per diversificare la struttura finanziaria. L'industria del risparmio gestito può essere un elemento chiave nel processo, aiutando i risparmiatori a investire nell'economia reale, sfruttando la normativa sui fondi Eltif e le agevolazioni fiscali offerte dai PIR alternativi, diversificando il portafoglio e sviluppando un approccio di investimento da capitale paziente."

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