La ricchezza degli italiani cresce nonostante le crisi: il Wealth Management si evolve
Capitanio (Deloitte): la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane ha registrato un trend di crescita a doppia cifra
La ricchezza finanziaria privata degli italiani continua a crescere dal 2013, nonostante le sfide macroeconomiche dell'ultimo decennio. Questo fenomeno, caratterizzato da una crescente polarizzazione, è principalmente trainato dal segmento di Clientela Private&Up, ovvero le famiglie con un patrimonio superiore ai 500mila euro. L'analisi condotta da Monitor Deloitte, in collaborazione con Thoughtlab, evidenzia come l'Italia sia diventata una delle mete più attrattive per i Res Non Dom, individui ad elevata patrimonializzazione che potrebbero scegliere di trasferire la loro residenza nel nostro Paese per beneficiare del regime fiscale favorevole introdotto nel 2017.
Luigi Capitanio, Senior Partner, North & South Europe Strategy Consulting Leader di Deloitte Italia, afferma: "Nell'ultimo decennio, la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane ha registrato un trend di crescita a doppia cifra, segnata da una polarizzazione sui segmenti ad alto valore. Se nel 2013 la quota di ricchezza finanziaria investibile in mano a Clienti Private, Wealth e HNWI ammontava al 34% del totale, nel 2023 la quota ha sfiorato il 40% dei 3,6 trilioni di euro investibili, con una crescita media annua del +3% negli ultimi dieci anni".
Un aspetto cruciale emerso dallo studio è il trasferimento intergenerazionale della ricchezza. Con un'età media dei clienti Private&Up superiore ai 65-70 anni, il passaggio di ricchezza alle nuove generazioni diventa un fattore chiave per gli operatori del Wealth Management. Le previsioni per il prossimo decennio indicano un aumento di ricchezza del +13% per gli under 25, e del +24% per gli individui con età compresa tra 25 e 40 anni.
L'evoluzione del settore si riflette anche nei canali distributivi. Si assiste a una progressiva riduzione della quota di mercato servita da player bancari tradizionali, passata dal 70% del 2013 a circa il 60% attuale, a favore di una crescita significativa delle reti di consulenti finanziari, che oggi rappresentano più del 20% del mercato. Questo cambiamento sottolinea l'importanza di fornire un'offerta altamente customizzata e specialistica, con un maggior livello di vicinanza e prossimità territoriale verso i clienti.
Per quanto riguarda i prodotti, si consolida la crescita dei fondi ESG. Il numero di fondi sostenibili è aumentato dai 1700 del 2021 agli oltre 2500 del 2023, con i volumi in termini di Asset Gestiti pari al +13% dal 2013.
Per il futuro si prevede un consolidamento di questo trend, riflettendo una crescente consapevolezza degli investitori verso le tematiche di sostenibilità.
Lo studio di Monitor Deloitte identifica quattro sfide chiave per i player del settore nei prossimi dieci anni:
- L'individuazione di un modello di servizio e coverage capace di gestire il passaggio generazionale
- La definizione del ruolo della banca nell'ambito della value chain, valutando possibili integrazioni con fabbriche prodotto e/o business e segmenti ancillari
- L'identificazione delle modalità di adozione e dei programmi d'implementazione delle nuove tecnologie
- La scelta del corretto dimensionamento e coverage geografico (nazionale vs. internazionale)
Capitanio conclude sottolineando l'importanza di affrontare con successo queste sfide per i player del Wealth Management che vogliono crescere e consolidare la propria posizione in un mercato in rapida evoluzione.
L'analisi di Deloitte evidenzia anche l'importanza crescente dell'Artificial Intelligence nel settore. Si prevede un incremento del capitale investito verso tool di collaborazione digitale e open platform, con l'AI che si conferma come la principale categoria di investimento.
L'obiettivo è quello di efficientare ulteriormente i processi operativi interni, supportare le attività di monitoraggio e migliorare la predisposizione della reportistica interna e la valutazione dei KPI da parte delle banche. Un altro aspetto rilevante emerso dallo studio riguarda l'attrattività del regime fiscale italiano per i Res Non Dom. Nonostante il recente innalzamento della tassa da 100.000 euro a 200.000 euro, il regime italiano resta molto competitivo, soprattutto alla luce delle recenti revisioni dei regimi portoghese (circa 75.000 aderenti) e britannico (circa 70.000), che hanno drasticamente ridimensionato i benefici concessi a questi cittadini. Il regime italiano, che oggi conta circa 3.000 aderenti, risulta essere uno dei più attrattivi in Europa grazie all'estesa durata dei benefici: 15 anni contro una media europea di 13. La digitalizzazione gioca un ruolo sempre più importante nel settore. Per i prossimi anni, si prevede una crescita costante dei canali digitali di contatto tra clienti e operatori, preferiti rispetto alle filiali fisiche e agli sportelli, che hanno visto una riduzione del 40% rispetto al 2013. Questo trend riflette la necessità di adattarsi alle preferenze di una clientela sempre più giovane e tecnologicamente avanzata.
Il passaggio generazionale non riguarda solo la clientela, ma anche la gestione stessa dei patrimoni. Gli operatori del Wealth Management dovranno essere in grado di offrire servizi e prodotti che rispondano alle esigenze e alle aspettative delle nuove generazioni, che spesso hanno una visione diversa degli investimenti rispetto ai loro predecessori. Questo include una maggiore attenzione alla sostenibilità, alla tecnologia e a forme di investimento alternative. Il settore del Wealth Management in Italia sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata da cambiamenti demografici, tecnologici e culturali. La capacità di adattarsi a questi cambiamenti, offrendo servizi personalizzati e innovativi, sarà cruciale per il successo futuro degli operatori del settore. La crescita della ricchezza privata, unita alla polarizzazione e al passaggio generazionale, crea opportunità significative, ma richiede anche un approccio strategico e flessibile per navigare in un panorama finanziario in continua evoluzione.