Tenuta Santa Caterina: l'evoluzione del vino piemontese tra tradizione e innovazione - Vinitor sapiens
Alleva (Tenuta Santa Caterina): Un progetto ambizioso per valorizzare il territorio monferrino
Nel comune di Grazzano Badoglio, provincia di Asti, a due passi dall'Abazia dei Benedettini, complesso architettonico risalente a prima dell'Anno Mille, la Chiesa Parrocchiale, la Tomba del Cavalier Aleramo ed il Campanile di epoca romanica, tutto intorno le colline del Monferrato, in questo panorama ricco di tradizione e storia ha preso corpo negli anni la Tenuta Santa Caterina, con annessi 25 ettari a vigneto coltivati nel massimo rispetto dell'ambiente e della vigna (è in fase di ottenimento la certificazione biologica della struttura) e 65 ad agricoltura; infine un Relais perfettamente integrato nei muri portanti della struttura storica.
Un vero paradiso, portato all'attuale splendore dalla passione e dell'amore per il territorio di Guido Carlo Alleva, noto avvocato penalista di origine piemontese ma trasferitosi a Milano. Un amore per il Monferrato nel quale ha creduto e riportato in auge produzioni autoctone come la Barbera, il Grignolino, il Nebbiolo e la Freisa.
"In circa 20 anni abbiamo messo a terra un progetto molto ambizioso, che partiva dal recuperare ambienti, tradizioni e produzioni per offrire un'esperienza unica nel suo genere" spiega Alleva. Produzioni molto curate, ad iniziare dall'utilizzo delle sole uve prodotte dalla singola vigna. Un esempio è il grignolino, prodotto del territorio risalente ad oltre mille anni fa, negletto nella vigna per 70 anni e riportato in auge.
Una realtà, quindi, che ha creduto sulle tradizioni, investendo anche sulle persone e contribuendo ad un ripopolamento di qualità delle colline. Con una capacità oggi di 60-80 mila bottiglie, il 50% è esportato nei principali mercati mondiali (Usa, Giappone, Nord Europa, Olanda, Belgio, Inghilterra e Germania), i rimanente in Italia attraverso enoteche e ristoranti. Molto ricercate le visite e degustazioni in cantine e il conseguente acquisto on line.
Produzioni di eccellenza
Molto curate le bottiglie e le etichette, tra cui spiccano GC, metodo classico Guido Carlo dedicato al fondatore di Tenuta Santa Caterina. Ottenuto esclusivamente da uve Chardonnay provenienti dal vigneto della Maddalena. Il suolo di questo vigneto è caratterizzato da marne calcaree, idonee alla coltivazione dello Chardonnay, la sua esposizione è a Sud. Le uve vengono raccolte anticipatamente allo scopo di valorizzarne il profilo acidico e olfattivo. La permanenza sui lieviti in bottiglia è di minimo 36 mesi. "E' un regalo che mi hanno fatto le persone che lavorano nella tenuta, cui moltissimo si deve del successo e apprezzamento dei nostri prodotti" chiosa.
L'altra bottiglia è Illegale, un nebbiolo in purezza che fa ironicamente riferimento all'impossibilità, fino alla vendemmia 2019, di indicare in etichetta il nome Nebbiolo, a favore della generica Denominazione Monferrato Rosso, nonostante questo vitigno sia da sempre coltivato nel nostro territorio. Le uve provengono da un vigneto di Nebbiolo esposto a Sud/Sud-Ovest, su terre ricche di calcare, capaci di donare eleganza e finezza al vino, profumi fragranti e longevità.
La qualità della produzione trova riscontro nei numerosi riconoscimenti ottenuti negli anni da giurie e premi di rilevanza anche interazionale.
Come è possibile, chiediamo, per un professionista molto impegnato portare avanti una tenuta di questo livello? "Siamo ben organizzati, le tecnologie ci permettono un continuo confronto e aggiornamento anche da remoto. Ma, soprattutto, un impegno completo e amore per il bello e il buono. Le sfide non mancano. "Quella più importante è legata ai cambiamenti climatici. Grandi ondate di caldo, imprevedibilità dei livelli di precipitazione. Dobbiamo studiare e monitorare attentamente quello che avviene. La vite è una pianta straordinaria. Merita la massima attenzione" conclude Alleva.
Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione