Crescita a più velocità nel 2024, tra disinflazione lenta e rischi geopolitici
Mortier (Amundi): "Contesto economico sostiene asset rischiosi, ma il potenziale di rialzo è già prezzato". Defend: "Banche centrali dovranno valutare attentamente posizione e comunicazione".
Secondo le previsioni di Amundi, il 2024 sarà caratterizzato da una crescita a più velocità nella seconda metà dell'anno, con tendenze "disinflazionistiche lente e disomogenee" e dinamiche divergenti. Il rischio geopolitico è elevato e in aumento, con l'intensificarsi dei fattori legati al commercio e il relativo rialzo dei prezzi delle materie prime.
Vincent Mortier, Group CIO di Amundi, ha dichiarato: "Il contesto economico sostiene gli utili e gli asset rischiosi, ma la maggior parte del potenziale di rialzo è già prezzato e sarà difficile trovare chiari catalizzatori per ulteriori guadagni. Per affrontare l'incerta transizione verso la prossima fase del ciclo, privilegiamo azionario di elevata qualità, una posizione positiva sulla duration e materie prime per coprirci dal rischio d'inflazione".
Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute, ha aggiunto: "In presenza di un'inflazione in decelerazione ma persistente e di una crescita a più velocità, le banche centrali dovranno valutare attentamente la loro posizione e la loro comunicazione. Le loro azioni potrebbero non essere sincronizzate, ma ci aspettiamo che le divergenze siano limitate".
Amundi prevede una lieve decelerazione della crescita del PIL globale al 3,1% nel 2024 e al 3% nel 2025, dal 3,2% del 2023. L'economia statunitense decelererà (2,3% e 1,7%) mentre l'Eurozona è in ripresa (0,8% e 1,2%). I mercati sviluppati rimarranno sostanzialmente stabili (1,5% sia nel 2024 che nel 2025) e i mercati emergenti saranno complessivamente resilienti (4,2% e 4,0%). L'India manterrà una forte crescita (6,6% e 6,2%) mentre la Cina dovrebbe gestire il suo rallentamento controllato (4,8% e 3,7%).
L'inflazione, seppur più persistente del previsto, dovrebbe rallentare ulteriormente nella direzione degli obiettivi delle banche centrali nel 2025. Ciò consentirà alle principali banche centrali di procedere con un nuovo ciclo di tagli per evitare un rallentamento eccessivo, anche se a velocità diverse. Il rischio geopolitico è destinato ad aumentare nei prossimi anni, con l'intensificarsi di fattori quali protezionismo, sanzioni, dazi, controlli sulle esportazioni e guerre commerciali.
Per affrontare la transizione verso la prossima fase di questo ciclo, l'asset allocation deve resistere a diversi scenari e bilanciare le opportunità offerte da una dinamica degli utili favorevole e da rendimenti obbligazionari interessanti, in un contesto caratterizzato da elevata incertezza su crescita, inflazione e rischi geopolitici. Nel complesso, Amundi privilegia le azioni di alta qualità, mantiene una posizione positiva sulla duration e guarda alle materie prime come copertura contro l'inflazione. Sono neutrali sulla Cina e ricercano opportunità nelle storie strutturali dei mercati emergenti come India, Indonesia e Corea del Sud.