Editoriale
Il potere d'acquisto cresce, ma c'è un prezzo da pagare
È davvero un trionfo economico o una vittoria di Pirro per le famiglie italiane?
Il primo trimestre del 2024 ha visto un aumento del potere d'acquisto del 3,3%, ma questo apparente successo nasconde una realtà più complessa e potenzialmente preoccupante.
L'ISTAT rivela che, nonostante la crescita, l'inflazione continua a mordere, con un aumento dei prezzi al consumo dello 0,2%. Ironicamente, mentre le famiglie possono permettersi di più, sembrano anche più propense a risparmiare, con la propensione al risparmio che balza al 9,5%, in aumento di 2,6 punti percentuali.
Ma la vera notizia è nascosta nei dettagli fiscali.
La pressione fiscale ha raggiunto il 37,1%, con un aumento dello 0,8%.
Quindi, nonostante tanti proclami politici, la pressione fiscale è aumentata, quindi gli italiani pagano più tasse!
Indipendentemente dalla politica, l'Italia deve tenere i conti in ordine e sappiamo che il bonus edilizio lega le mani, ma il tema è un altro: quando terminerà l'erogazione del PNRR, l'Italia dovrà iniziare a restituire i soldi, in un lasso di tempo che andrà dal 2028 al 2058.
Quindi, o ci avviamo verso una crescita solida e sostanziosa, oppure la pressione fiscale continuerà ad aumentare.
Ma già oggi dovremmo domandarci chi pagherà veramente il prezzo di questa crescita economica?
