Transizione energetica: 5 metalli lontani dai riflettori e che potrebbero diventare interessanti
Tahir (WisdomTree): Zinco, piombo, platino, cobalto e litio sono da tenere sotto osservazione e portare delle sorprese
Zinco
In ambito industriale, lo zinco viene utilizzato principalmente per galvanizzare l'acciaio e proteggerlo dalla corrosione, prima di impiegarlo in edifici, ponti, torri di trasmissione e turbine eoliche. Secondo lo US Geological Survey, tra il 66% e il 79% della massa totale di una turbina eolica è costituita da acciaio. Pertanto, per resistere nel tempo, ogni turbina dipende in larga misura dallo zinco. Questo vale soprattutto per l'eolico offshore, dove le turbine sono ancora più esposte ai possibili danni provocati dagli elementi atmosferici. Secondo l'Agenzia internazionale dell'energia (IEA), per generare un megawatt (MW) di energia eolica occorrono 5.500 kg di zinco. Al contrario, quello necessario per produrre energia dal carbone o dal gas naturale è pari quasi a zero. Il metallo ha inoltre un ruolo di rilievo nelle batterie.
Piombo
Nella transizione energetica, il piombo trova molteplici applicazioni. Nell'energia solare, aiuta a migliorare la durata dei pannelli attenuando lo stress termico. Nell'energia eolica, i parchi offshore si affidano a cavi rivestiti di piombo per trasmettere l'energia in modo efficiente. Tali cavi, che possono durare fino a 50 anni, sono in grado di resistere alla corrosione e questo costituisce un fattore essenziale per la durevolezza dell'energia eolica. Le batterie al piombo sono sempre più importanti per l'immagazzinamento dell'energia, in quanto offrono convenienza, sostenibilità e affidabilità. Con una durata che può superare i 15 anni e i 5000 cicli di carica, sono ideali per immagazzinare energia rinnovabile.
Platino
Il platino è uno dei metalli più rari al mondo e, in quanto tale, è giustamente ritenuto prezioso. Tuttavia, le sue proprietà catalitiche uniche lo rendono essenziale nella transizione energetica. Il platino viene utilizzato come catalizzatore negli elettrolizzatori, che producono idrogeno dall'acqua, e nelle celle a combustibile, che utilizzano l'idrogeno come fonte di carburante in applicazioni emergenti, come i veicoli elettrici a celle a combustibile. Sebbene si tratti di un mercato di piccole dimensioni, i tassi di crescita del settore sono promettenti. Gli elettrolizzatori consentono la produzione di idrogeno verde (o pulito), che va a integrare l'energia eolica e solare per offrire un immagazzinamento di energia a lungo termine.
Cobalto
Il cobalto emerge come pilastro della transizione energetica in corso, fondamentale per il passaggio alla mobilità pulita e alla generazione di energia sostenibile. Riconosciuto come materia prima fondamentale sia dall'Unione Europea sia dagli Stati Uniti, la sua importanza risiede nella capacità di accumulare energia e nella resistenza alle alte temperature. Il ruolo del cobalto per migliorare la densità energetica e garantire la stabilità delle batterie agli ioni di litio è indiscutibile. Il metallo svolge molteplici funzioni essenziali, ad esempio aumenta la densità energetica se unito al nichel, contribuendo a prolungare l'autonomia di guida e a migliorare le prestazioni dei veicoli elettrici. Con l'aumento della domanda di batterie ricaricabili al fine di azzerare le emissioni, la presenza del cobalto nelle batterie agli ioni di litio, in particolare nei catodi, è indispensabile. Secondo l'IEA, ogni veicolo elettrico richiede 13,3 kg di cobalto, rispetto a una quantità quasi nulla per un veicolo con motore a combustione interna.
Litio
Secondo l'IEA, ogni veicolo elettrico richiede 8,9 kg di litio, rispetto a una quantità praticamente nulla nelle auto con motore a combustione interna (ICE). Allo stesso modo, le relative batterie rimangono la tecnologia preferita per l'immagazzinamento di energia su scala di rete. L'IEA afferma che, dopo che la loro diffusione nel settore energetico è più che raddoppiata lo scorso anno, per consentire al mondo di raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030, le batterie dovranno riuscire a immagazzinare sei volte più energia a livello globale.
Mobeen Tahir, Director, Macroeconomic Research & Tactical Solutions, WisdomTree