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29/05/2024

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Enzo Frasio (NIQ): le nuove dinamiche di consumo nella complessa era della permacrisi

Linkontro è l'occasione per fare il punto sul retail italiano, anche soprattutto ai dati di oltre 80mila punti vendita del Paese

Durante l'evento che NIQ & GfK organizza ogni anni, Linkontro, l'azienda ha fornito una serie di dati relativo al mondo dei consumi in Italia, tirando le fila del 2023 e dei primi mesi del 2024. Abbiamo incontrato Enzo Frasio, AD di NIQ Italia, per farci raccontare come sta andando il mercato.

In un mercato in cui la domanda è debole, nonostante il calo dell'inflazione, e stiamo assistendo a un'accelerazione dei processi di polarizzazione dei consumi, come possono retailer e brand avere successo?


Avere la capacità di leggere i cambiamenti in atto e di tradurli in un'offerta più efficiente rappresenta un elemento determinante per il successo di retailer e brand. Ci muoviamo in uno scenario complesso che finisce col premiare le decisioni data driven.

Quali sono i dati più aggiornati riguardanti i consumi e le preferenze di acquisto delle famiglie italiane?


Nel 2023 il giro d'affari nel Largo Consumo ha raggiunto la quota di 134 miliardi di euro di spesa a opera delle famiglie italiane (+7,9% rispetto al 2022). I consumatori hanno effettuato 4,2 miliardi di visite ai negozi e acquistato 430.

000 prodotti.

Come si è comportato il mercato italiano nei primi mesi del 2024?


Nella Penisola, la spesa dei consumatori per i prodotti FMCG e per i beni tecnologici e durevoli (T&D) nei primi tre mesi del 2024 registra un lieve incremento delle vendite dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, raggiungendo un fatturato complessivo di 45,8 miliardi di euro.

Quali sono i principali trend emersi nel settore del largo consumo?


Nel primo trimestre di quest'anno, il settore del largo consumo ha generato un fatturato di 31 miliardi di euro, con un aumento del 3% nel valore delle vendite rispetto allo stesso trimestre del 2023. Per quanto riguarda i prodotti durevoli e tecnologici, il mercato italiano ha visto una diminuzione del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Quali sono le principali evidenze emerse dall'analisi dei dati sui consumi in Italia ad aprile 2024?


Secondo le rilevazioni di NIQ, nei primi mesi dell'anno la spesa degli italiani ha rallentato, con un decremento dei volumi del -1,3%, mentre l'andamento del valore delle vendite mostra un leggero aumento dello 0,4%.

La Marca Del Distributore si afferma come il segmento più dinamico con un incremento dello 0,8% per confezione.

Come sta cambiando il comportamento dei consumatori italiani?


I consumatori hanno imparato a selezionare con attenzione dove fare i propri acquisti e chi sa cogliere i trend in atto e rispondere alle loro nuove esigenze viene premiato. Siamo di fronte a una polarizzazione del carrello della spesa, con famiglie fortemente penalizzate dal fenomeno inflattivo che fanno del risparmio la loro bussola, e altre con una buona capacità di spesa che fanno guidare le scelte di acquisto dal proprio stile di vita orientato al salutismo e alla ricerca di cibi sani.

Cosa ci può dire sull'andamento del mercato dei beni durevoli e tecnologici in Italia?


Dopo una contrazione dell'1,1% nel 2023, il mercato italiano dei prodotti durevoli e tecnologici ha visto un'ulteriore diminuzione all'inizio del 2024. Il primo trimestre si è concluso con un fatturato di 14,7 miliardi di euro, evidenziando un calo del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Come interpretate questo andamento negativo del settore T&D?


Siamo di fronte a un punto di svolta molto importante per questo mercato.

(nella foto Enzo Frasio e Romolo De Camillis, Direttore Retail di NIQ).
Dopo gli anni del Covid, in cui abbiamo registrato picchi positivi a doppia cifra, ora stiamo vivendo una fase di contrazione. Rispetto al 2019, il 2023 e l'inizio del 2024 sono comunque più alti, ma confrontandoci con gli anni più recenti come il 2022 e il 2021, le tendenze sono negative.

Quali sono le strategie da adottare per retailer e brand in questo scenario?


Bisogna ripensare le strategie sia dell'industria che della distribuzione. Siamo di fronte a un consumatore molto polarizzato: da un lato ci sono famiglie che fanno fatica, dall'altro ci sono nuclei con una buona capacità di spesa che acquistano beni tecnologici ad alto valore aggiunto, cercando caratteristiche tecniche importanti e sono disposti a spendere.

Quali sono i fattori chiave per soddisfare le esigenze di questo consumatore polarizzato?


I consumatori con maggiore capacità di spesa cercano nel punto vendita o online il prodotto che desiderano, della marca preferita, con le caratteristiche tecniche ricercate e al prezzo ritenuto corretto.


Per la prima volta dopo molti anni, il primo driver d'acquisto della tecnologia di consumo sono le caratteristiche tecniche dei prodotti, non il prezzo.

Quanto è importante l'integrazione tra i dati di NIQ e GfK per comprendere questo scenario?


La fusione tra NIQ e GfK sta funzionando e funzionerà sempre meglio perché i mercati sono correlati e sinergici. I dati di NIQ provengono da un importante acquisizione che ci permette di avere una visione olistica di ciò che succede online, anticipando spesso quello che avviene nei negozi fisici. Questo ci consente di aiutare al meglio le aziende, facendo capire ai nostri partner quello che sta accadendo su tutti i canali.

Quali sono le implicazioni dell'omnicanalità per retailer e brand?


Oggi bisogna essere presenti ovunque, probabilmente con assortimenti, prezzi e strategie di comunicazione diversi. Si parla sempre più di Retail media, un'informazione importantissima per prendere decisioni. Quando parliamo di omnicanalità, non ne parliamo più a livello di futuro, ma di presente.  


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