Le cinque tendenze strutturali in Europa
Gallagher (GAM): c'è ottimismo sul fronte economico, ma bisogna vagliare quali sono gli ambiti che possono generare valore
L'effetto più importante delle attuali dinamiche macroeconomiche sul mercato azionario europeo è un maggiore ottimismo sul fronte economico. Il declino tanto atteso dell'economia statunitense non è avvenuto. Crescono inoltre i segnali che la situazione in Europa sta migliorando. Indubbiamente dal punto di vista dei consumi, nel resto dell'anno, il calo dei prezzi dell'energia abbinato alla flessione dei prezzi dei servizi di pubblica utilità e degli alimentari e all'aumento dei salari dovrebbe avere un effetto molto positivo sui consumi in Europa. Notiamo altresì che l'attività industriale sta per toccare il fondo e potrebbe dunque migliorare. Nell'azionario europeo le valutazioni appaiono, in alcuni casi, ancora molto convenienti. Quest'anno le banche europee hanno registrato performance robuste. Credo che finalmente ci si stia rendendo conto che le valutazioni non sono in linee con utili di cinque volte e mezzo o un rendimento da dividendi e riacquisti di azioni proprie in alcuni casi del 15%. Le banche hanno risanato la loro situazione patrimoniale, stanno generando ROE discreti, sono redditizie. Iniziano dunque ad attirare interesse.
Diversi fattori hanno caratterizzato un inizio d'anno positivo. Anche i fondamentali delle azioni europee ci sembrano buoni. Potrebbe essere un anno interessante per il rendimento delle azioni europee.
abbiamo discusso molto delle cinque tendenze strutturali che definiscono quella che, secondo noi, è una nuova era per gli investimenti. Dopo la crisi finanziaria globale fino alla fine della pandemia è stato un periodo particolare per gli investimenti, caratterizzato da deflazione, tassi d'interesse molto bassi, e in alcuni casi negativi, rendimenti obbligazionari molto bassi, crescita nominale contenuta e quantitative easing. È stato un periodo particolarmente positivo per alcune tipologie di titoli, in particolare di alta qualità, con una volatilità contenuta e a lungo termine, praticamente i titoli quality growth. Oggi le dinamiche macroeconomiche sono un po' diverse. Crediamo che l'inflazione sarà prevedibilmente più persistente e più volatile. I prezzi dell'energia probabilmente saranno strutturalmente più elevati per la mancanza di investimenti in idrocarburi, ma anche per via del costo della transizione energetica.
la prima di tali tendenze strutturali riguarda l'impatto dell'anormalizzazione dei tassi di interesse reali e dei rendimenti, che indubbiamente favorisce le banche europee poiché incrementa la loro redditività.
Non è altrettanto positivo per i business model che presuppongono tassi pari a zero per sempre. Ci sono già state le prime vittime. La seconda tendenza riguarda le implicazioni dell'aumento dei prezzi dell'energia. Certamente favorisce le aziende del settore gas e petrolio, ma non gli utenti. In questo caso ci sono vincitori e vinti. Poi ci sono le enormi opportunità che dipendono dalla decarbonizzazione. Per noi si tratta di puntare sulle aziende che beneficeranno dei maggiori investimenti fissi, e in particolare dell'impiego di ampie somme di denaro per sostenere la transizione energetica. C'è poi una tendenza di lungo periodo, ovvero la crescita della classe media in Asia, che avvantaggia le società del lusso e di beni di consumo d'alta gamma in Europa. Infine, ci sono le tendenze tecnologiche di lungo periodo che favoriscono alcune tipologie d'impresa in Europa e quindi l'espansione tecnologica. Tra queste, gli investimenti in apparecchiature per la produzione di semiconduttori e molte società industriali correlate. da un punto di vista settoriale, preferiamo puntare sulle banche del Sud Europa dove crediamo ci sia ancora parecchio valore.
Abbiamo una posizione sovrappesata nell'energia: le azioni del settore gas e petrolio sono convenienti e generano abbondante cassa. Svolgono inoltre un ruolo importante nella transizione energetica in quanto investono in tecnologie a basso impiego di carbonio, nelle reti di ricarica dei veicoli elettrici e potenzialmente nella generazione di energia rinnovabile. Tra i beneficiari dovrebbero esserci le società coinvolte nella transizione energetica e i produttori di apparecchiature elettriche, per esempio cavi o componenti delle reti di trasmissione. Ne dovrebbero beneficiare anche le società che ristrutturano edifici o forniscono impianti ai settori che hanno bisogno di investire nell'eliminazione del carbonio dal processo produttivo. abbiamo parlato in precedenza delle imprese coinvolte nella transizione ai veicoli elettrici. Le società automobilistiche dovranno ricostruire gli impianti e avranno bisogno di nuove attrezzature. Relativamente alle società che traggono vantaggio dall'ascesa della classe media in Asia, in portafoglio abbiamo molte aziende del lusso e di beni di consumo di alta gamma. Ma anche nei settori tecnologia, apparecchiature per la produzione di semiconduttori e alcune società industriali.
Niall Gallagher, Investment Director, Azionario Europa di GAM