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27/03/2024

EDITORIALE

Editoriale
L'attrattiva economica dell'Italia è in pericolo 

L'attrattività dell'Italia è in bilico, nonostante l'apparente potenza economica e comunque membro del G7, la nazione si trova attualmente in una posizione preoccupante nel Global Opportunity Index, attestandosi al 36esimo posto. Tale classifica, che valuta l'attrattività di un Paese agli occhi degli investitori internazionali, evidenzia la necessità di un cambio di rotta per migliorare la situazione.
Valutiamo gli ostacoli all'investimento di capitali stranieri nel nostro Paese, perché questo è un elemento importante. Tra le principali problematiche che frenano si annoverano i servizi finanziari nazionali, caratterizzati da una burocrazia complessa e da una digitalizzazione insufficiente. A ciò si aggiunge l'assenza di standard e politiche internazionali all'avanguardia, con infrastrutture carenti e un mercato del lavoro rigido.


Vi suona qualche messaggio noto?
Da quanto tempo sentiamo questo refrain dalla politica e dalle istituzioni?
Questi ostacoli si traducono in una riduzione degli investimenti esteri, con conseguenze dirette sulla crescita economica e sull'occupazione. Le imprese italiane si trovano così in difficoltà nel competere sui mercati globali, con un inevitabile impatto sul benessere dei cittadini.
Ognuno ha la propria strategia di rilancio per invertire questa tendenza, perché è evidente che questa deve essere invertita.
Da un lato la burocrazia, dall'altro l'infrastruttura digitale e poi le politiche del lavoro.
Tutto noto, ma come si fa intervenire su burocrazia e infrastrutture?
Sarebbe più facile agire sul mercato del lavoro, renderlo più flessibile e adottare politiche fiscali trasparenti e competitive, ma anche qui ogni intervento sembra non aver portato frutti e non si vedono grandi novità all'orizzonte.
Nel frattempo i salari sono quelli risentono maggiormente dell'inflazione nella zona euro, la crescita stenta e in un anno sono state perse posizioni nell'indice degli investimenti esteri: dove vogliamo andare? 
Se non attiriamo "soldi freschi" e blocchiamo l'economia interna finirà per subire pesanti contrazioni anche l'export dei nostri prodotti d'eccellenza, oltre alla decrescita della popolazione nei prossimi anni.



Ma i dati economici apparentemente sono in salute: oggi nessuno parla più dello spread.
Eppure non è tutto "rose e fiori".
 


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