L'esperienza di ostacoli invisibili, subdoli, difficili da superare, mi suggerisce che è tempo per tutti di guardare oltre" afferma Ilaria Resta Amministratore Delegato e Direttore Esecutivo di aziende internazionali nei settori Beauty e Luxury nella Prefazione.
A noi tutti è dato in sorte di vivere in un mondo "strano".
Strano perché oggi testimoniamo il (e prendiamo atto del) tracollo repentino di tutta?una serie di mode e teorie, di convinzioni e dogmi che prima ci sembravano, semplicemente, incrollabili ed immarcescibili.
La leadership non fa eccezione.
Per questo, messi opportunamente da parte i principali idealtipi di "capo" che sinora avevano accompagnato, connotato e plasmato il nostro recente passato, è forse giunto il tempo di voltar pagina per pensare ad un leader "altro".
Uno che si distingua, soprattutto, per l'umiltà.?Un pensarsi, percepirsi e rapportarsi alla stregua di chiunque altro.
Da persona prima che da ruolo.
Senza cattedre, senza galatei, senza sofismi.
Uno che sia consapevole della gerarchia, certo, ma che non ne faccia una chiave di volta per dimenticare la sua essenza ultima.
Che è alla lettera: l'esser fatto della stessa, identica materia delle persone che ha intorno.
Esattamente come loro, umano, fragile, esposto alla paura di essere solo, consapevole dell'infelicità e, proprio per questo, attento a non rendere infelici anche gli altri.
Un leader così non si costruisce sui banchi di scuola o d'accademia, nè si assembla in fabbrica.
Perché, al di là del bagaglio hardware e delle competenze ed abilità tecniche (che ovviamente vanno apprese, coltivate e sviluppate, e questo tanto a livello di istruzione quanto distillandole?dalla viva esperienza sul campo), è un portatore sano di altre skill, più trasversali.
Competenze che hanno cioè a che fare più con la vita, personale o professionale.
In un certo senso, sgravando il più possibile il termine di qualsiasi tentazione sofistica a sfondo universalistico, dietro un leader nudo c'è un grosso calibro di abilità "esistenziali".
Leader nudo è chi riesce a sviluppare la precisa consapevolezza del fatto che, per un mondo complicato come il nostro, non ci sono assoli e virtuosismi del singolo che tengano.
Piuttosto, il nostro è un mondo in cui l'unica possibilità di vittoria passa, esattamente come nei capitoli più bui delle saghe di Tolkien o della filmografia Marvel, dalla creazione di un team che lavora insieme per scavarsi una via verso il domani.
Il leader nudo è leader perché capisce che tra sé e gli "altri" cambia solo la prospettiva del ruolo; la capacità di mostrarsi "nudo", ovvero senza orpelli inutili, è l'inizio esatto della sua illuminazione.
Quale ruolo può avere la comunicazione per il leader nudo?
Dipende da cosa esattamente si intenda col termine "comunicazione"...
Se per comunicazione intendiamo il saper trasmettere un certo messaggio in una certa maniera ed attraverso un certo canale, allora la risposta che più ha a che fare con il modus operandi comunicativo di un leader nudo passa attraverso una sorta di "back to basics".
Mi spiego meglio: Il Leader Nudo è, a suo modo, una personalissima ode alla fragilità.
Ovvero, atteso che ogni persona è a suo modo fragile, a mio parere è esattamente in questo che risiede la straordinaria forza che in determinate occasioni può mostrare.
Un leader che sappia ammettere ed anzi coltivare la sua fragilità, ciò facendo può dotarsi di un ponte da gettare ai piedi delle persone, perché è nel suo (ri)scoprirsi fragile che trova il canale, il messaggio e la maniera per consolidare un dialogo diretto, paritetico e comprensibile con le persone.
Per questo si tratta di un back to basics, perché impone (e pretende) che si riporti tutto ad un livello assolutamente basico, in cui i rapporti tornino finalmente ad essere autentici, umanissimi e, in quanto tali, decisamente coi piedi per terra.?
Editore: Este
Pagine: 144
Federico Unnia
Aures Strategie e politiche di comunicazione
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