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11/10/2023

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Se il leader è fagogitato dalla gerarchia - libro "Non morire di gerarchia"

L'evoluzione dell'attuale assetto gerarchico sarà una delle sfide più importanti che le organizzazioni dovranno affrontare nei prossimi anni

Un antico dibattito arrovella esperti di organizzazione e HR: se non ci fosse la struttura gerarchica dove sarei finito? In effetti nelle aziende, fin dalle sferzanti (ma quanto mai vere) parodie di Paolo Villaggio, la struttura organizzativa gerarchica costituisce un totem, sotto la quale si nascondono inefficienze e palesi violazioni del tanto auspicati principi della meritocrazia. E che la gerarchia costituisca un grave limite per il futuro dell'impresa lo confermano vari dati. Minor appealing delle imprese sui giovani, elevato numero di dimissioni, distacco dall'ambiente aziendale o, quanto meno, riduzione al minimo della contaminazione spazio - temporale.
Ne tratteggia un interessante affresco, di taglio pragmatico, l'ultimo scritto di Marina Capizzi, "Non morire di gerarchia. Ridisegnare il campo da gioco per evolvere come persone, team e organizzazioni", fresco di stampa per FrancoAngeli.
L'assunto di partenza è semplice: l'evoluzione dell'attuale assetto gerarchico sarà una delle sfide più importanti che le organizzazioni dovranno affrontare nei prossimi anni.

Occorre pertanto stimolare e arricchire il pensiero sulla gerarchia e aprire prospettive di riflessione inedite e sorprendenti che ci aiutino, prima, a ridisegnare mentalmente il campo da gioco e, quindi, per chi vorrà, a muovere i primi passi in una direzione nuova, che faccia evolvere persone, team e organizzazioni.
Appare subito la complessità del progetto, dal momento che la gerarchia costituisce un caposaldo ben piantato nelle nostre organizzazioni. L'Autrice, forte della decennale esperienza e confronto diretto con molti imprenditori e manager, propone un check up di come sia vissuta e gestita la gerarchia in azienda e quali siano invece i processi di ridefinizione che è opportuno avviare nell'impresa. Un confronto, attenzione, che non riguarda sole le Pmi ma che può essere applicato con profitto anche nelle grandi aziende.
Le nostre organizzazioni - sostiene l'Autrice - sono tradizionalmente gerarchiche e, anche se sappiamo che sono ampiamente migliorabili, la maggior parte di noi ritiene la gerarchia imprescindibile in quanto garanzia di ordine e di stabilità.
Come possiamo riassumere la concezione della gerarchia diffusa nelle organizzazioni?
La gerarchia organizzativa è una struttura che alloca il potere decisionale sui ruoli manageriali - cioè su coloro che nell'organizzazione gestiscono le risorse, innanzitutto umane ed economiche - e che consente di coordinare, pianificare e controllare le attività di altri, rendendo affidabili ed efficienti i processi di lavoro.

In particolare riteniamo che, nel funzionamento di un'organizzazione, ci siano alcuni punti cruciali che la gerarchia presiede.
"La gerarchia codifica il processo di decision making in modo chiaro basandolo sulla catena di comando, che costituisce il principale meccanismo di collegamento dell'intera organizzazione. In una struttura gerarchica, ruoli e responsabilità sono chiaramente definiti e disposti sulla piramide in funzione del potere decisionale ad essi attribuito. Più si sale, più si ha l'autorità di decidere. Più si scende, più l'autorità decisionale tende a zero. Questa struttura, nella sua essenza, non si trova solo nelle aziende, ma anche nelle organizzazioni no profit e nelle associazioni. Tutto questo è rappresentato dall'organigramma", sostiene Capizzi.
Tutto vero. Se chi decide si trova sempre più in alto, ecco che i tempi di reazione alle sfide e opportunità che oggi si pongono sono inconciliabili con le dinamiche economiche.
Da qui la convinzione che ci sia la possibilità di ripensare la gerarchia per renderla più funzionale al contributo che tutti possono portare nell'assunzione di decisioni e permettano realmente al leader di condividere e indirizzare l'impresa.



Una sfida da giocare e vincere: ne va il successo del leader o presunto tale.

Titolo: Non morire di gerarchia. Ridisegnare il campo da gioco per evolvere come persone, team e organizzazioni
Autore: Marina Capizzi
Editore: FrancoAngeli
Pagine: 268


Federico Unnia

Aures Strategie e politiche di comunicazione


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