Dove investire in tempi difficili
Katie Koch (TCW): gli investitori sono alla ricerca di rendimenti più elevati e continueranno a rivolgersi ai mercati del credito pubblico e privato. Una volta che la situazione si sarà ristabilita le azioni torneranno ad avere un po' di spazio
L'attuale contesto economico preoccupa perché ci stiamo dirigendo verso un atterraggio che sarà medio o duro, non di certo morbido.
Le ragioni principali sono tre.
Il primo è che più lunga è la ripresa, peggiore è la correzione, e l'economia ha avuto una ripresa molto robusta durata 15 anni, con una piccola battuta d'arresto di recente.
Ecco perché le scorse settimane abbiamo visto i dati sul fronte del mercato valutario subire la più grande correzione dai tempi della Grande Depressione.
La seconda ragione è che le piccole imprese si affidano a piccole banche, e ciò rappresenta un problema.

Metà degli americani lavora in piccole imprese che contribuiscono circa al 50% del Pil.
Se si considerano le aziende con 100 dipendenti o meno, il 70% dei loro finanziamenti industriali commerciali dipende da banche con meno di 250 miliardi di depositi.
Il 30% dipende da banche con depositi inferiori a 10 miliardi.
Quindi, con questa fuga di depositi, avremo una contrazione del credito e ciò eserciterà una pressione al ribasso sull'occupazione.
Il terzo aspetto è che quando il capitale si riprezza in modo così aggressivo, qualcosa si rompe.
Abbiamo già visto alcuni fallimenti bancari, ma ci saranno altre cadute lungo il percorso.
Guardando avanti, possiamo aspettarci una recessione.
Ma da dove arriverà la prossima crisi? Sono due le aree su cui ci stiamo concentrando.
Una è quella degli immobili commerciali e l'altra è quella dei mercati del credito privato.
Per quanto riguarda la prima, il settore residenziale sembra in salute, mentre quello commerciale è molto in difficoltà: circa 3.000 miliardi di dollari di prestiti commerciali saranno oggetto di negoziazione nei prossimi 24 mesi a un livello di tassi superiore di quattro punti.