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08/02/2023

digital

I leader IT al centro della trasformazione digitale: le 10 priorità del 2023

Joe Baguley (VMware): con una pressione così forte sull'innovazione, risorse finanziarie limitate con costi in aumento e una spinta crescente verso una governance più efficace, l'elenco delle priorità è nutrito

Non c'è dubbio: gli ultimi anni sono stati un percorso accidentato per tutti noi. Soprattutto il 2022 sarà ricordato come uno degli anni più "turbolenti" degli ultimi tempi, in quanto ha sollevato numerose questioni che sembrano destinate a trasformare radicalmente il business e la società.
La tecnologia non ha fatto eccezione in questo sconvolgimento, con sfide significative de gestire: dalle preoccupazioni per la privacy e la responsabilità, a nuove normative, alla crescente attenzione alla sostenibilità. Tuttavia, nel complesso, l'IT continua a offrirci enormi prospettive per il futuro, in un momento in cui la certezza e l'affidabilità scarseggiano.
Il cloud e le comunicazioni digitali sono alla base della sua crescita costante, innanzitutto. Ma, con una pressione così forte sull'innovazione, risorse finanziarie limitate con costi in aumento e una spinta crescente verso una governance più efficace, l'elenco delle priorità dei leader IT per il 2023 è piuttosto lungo.
Per questo motivo, ho stilato una lista delle dieci aree principali che ritengo possano attirare i leader IT e che le aziende dovranno considerare prioritarie nel 2023.


1 - Anche senza deciderlo deliberatamente, le persone saranno più sostenibili: la pressione per migliorare la sostenibilità ambientale di un'organizzazione continua a crescere. Con il forte aumento dei costi energetici, tutti, consumatori e imprese, cercano di ridurre i costi. Per i consumatori potrebbe trattarsi di una maggiore attenzione agli sprechi, per esempio, mentre per le aziende di gestire i data center con fonti rinnovabili. Tuttavia, con l'imminente Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD) nell'UE, i decisori politici iniziano a dare priorità alla riduzione del consumo energetico complessivo, utilizzando strumenti che prevedono la responsabilità e definiscono meglio i parametri quando si tratta di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Insieme ai nostri partner, in VMware aiutiamo i nostri clienti a ridurre i costi energetici e le emissioni di anidride carbonica e riconosciamo l'importanza di poter misurare i progressi compiuti. Qui potete vedere come stiamo applicando un "green score" per farlo.
2 - Le aziende saranno definite dal modo in cui lavorano: la battaglia tra i sostenitori del "tutti in ufficio per tutto il tempo" e quelli del lavoro flessibile continua.

È ancora più accesa nel settore IT; è chiaro che i dipendenti cercheranno un nuovo lavoro se non possono scegliere il proprio approccio. Qualunque sia la nostra posizione, il tentativo di costringere le persone ad andare in una direzione o nell'altra definirà la strategia IT di un'organizzazione, e quindi il suo futuro. I responsabili aziendali devono concordare le prossime mosse, perché non si può tornare indietro rispetto ai progressi compiuti nel lavoro ibrido. E quello che viviamo è un momento cruciale, perché la reputazione dell'azienda sarà definita da queste decisioni.
3 - Sarà "di moda" essere cloud smart. Secondo il nostro Multi-Cloud Maturity Index, per molti il cloud è diventato caotico e complesso. I responsabili aziendali più attenti non costruiranno la propria strategia attorno al cloud, ma piuttosto sulla creazione di potenti applicazioni distribuite (anche verso l'edge), perché saranno queste a determinare la differenziazione sul mercato. Spetta poi ai team dell'infrastruttura e dell'architettura IT stabilire quale approccio multi-cloud fornirà loro le capacità necessarie per creare e sostenere tali applicazioni e l'esperienza dei clienti e dei dipendenti.



4 - L'AI sarà utilizzata per migliorare il processo decisionale: continuerà senza dubbio ad aumentare l'uso dell'AI per supportare un processo decisionale più informato. Ma con l'aumento della regolamentazione e della governance e con una comprensione più approfondita degli errori dell'AI, il suo utilizzo sarà mitigato con la cautela di quando e per quali decisioni utilizzarla e, soprattutto, su quali set di dati. Nessuno vuole fare la fine del grande istituto di credito che qualche anno fa è stato messo sotto accusa per il suo algoritmo che assegnava agli uomini punteggi di credito significativamente più alti rispetto alle donne a causa di dati non aggiornati. Tuttavia, non c'è dubbio che l'entusiasmo continuerà a crescere man mano che l'AI verrà utilizzata da un numero sempre maggiore di persone non esperte di tecnologia, grazie al rilascio di strumenti interessanti come ChatGPT.
5 - Fare piccoli passi per garantire che i robot e gli esseri umani possano interagire in modo sicuro: i robot hanno iniziato a uscire dalle fabbriche e a interagire con gli esseri umani, con risultati contrastanti e molte critiche.


Nel Regno Unito sono in fase di lancio i robot per la consegna di cibo e Tesla ha iniziato da quasi 12 mesi il suo programma beta di guida autonoma negli Stati Uniti; è quindi ora di fare qualche respiro profondo e di fare il punto della situazione. Invece di affrettarci a trasformare i robot in eroi o cattivi, il 2023 sarà l'anno in cui valuteremo le enormi quantità di dati che stiamo raccogliendo e applicheremo le lezioni basate sulle loro prime interazioni macchina-uomo, per garantire che entrino nella sfera umana in modo sicuro. Siamo ancora lontani dalla piena integrazione robot-uomo, ma saranno necessari piccoli passi per continuare a progredire, senza allarmismo.
6 - Concentrarsi sulle competenze tecnologiche trasferibili per restare al passo: anche se ci sono sempre "nuove" tecnologie, strumenti e programmi che entrano nel mercato, nulla è "assolutamente nuovo". È quasi impossibile adattare le competenze alla velocità con cui il mondo cambia. Piuttosto che concentrarsi su competenze e capacità specifiche di una piattaforma o di una tecnologia, occorre concentrarsi maggiormente sulle competenze che sono fondamentalmente trasferibili tra le tecnologie esistenti e quelle nuove e che si basano sugli anni di esperienza che abbiamo già accumulato.


Se le persone hanno le basi e le intenzioni sono corrette, è possibile trasferire maggiormente le competenze a sostegno dell'economia digitale.
7 - Ancora alla ricerca della killer application per il "metaverso": il metaverso o una sua versione è stato nella lista dei trend di tutti negli ultimi anni, con grandi brand che promettevano di offrire un'esperienza di realtà virtuale che avrebbe cambiato il mondo. Sfortunatamente, questa promessa non si è ancora concretizzata e la gente sta perdendo fiducia. Dal mio punto di vista, il potenziale per rivoluzionare c'è sicuramente, ma dobbiamo ancora trovare quel caso d'uso decisivo che coinvolgerà e convincerà le persone a ripetere le visite e le esperienze.
8 - La fine del sogno della super-app: il mercato si sta frammentando. Guardate cosa sta succedendo nei social media con Twitter, l'ascesa di Instagram e ora TikTok. Finora molti si sono fissati sull'ascesa della super-app, il che, data la domanda dei consumatori di esperienze fluide e senza interruzioni, è comprensibile. Ma l'area EMEA non è la Cina e quindi è improbabile che una versione europea di WeChat prenda piede.


È una prova evidente che le super-app non si faranno: la gente vuole app che facciano lavori specifici e che li facciano bene. Quindi, se non altro, è probabile che nel 2023 assisteremo a una frammentazione ancora maggiore.
9 - Utilizzare hardware di base per superare i problemi della supply chain: in un mondo in cui le cose cambiano velocemente, aspettare più di 6 mesi per avere attrezzature specializzate non è un'opzione. Alcuni hanno già iniziato a trovare una soluzione a questo problema acquistando hardware di base, molto più facilmente disponibile, e investendo poi in software specializzato per fornire ciò di cui hanno bisogno in modo rapido ed efficiente. L'attenzione verso il software-defined continuerà.
10 - Linee di demarcazione ancora più labili tra telco e cloud provider: le società di telecomunicazioni costruiscono cloud già da anni, ma, con l'aumento della spinta verso applicazioni distribuite e un ambiente altamente flessibile, inizieremo a vedere un numero maggiore di aziende cloud entrare nel settore del networking, dell'infrastruttura e della gestione del sito del cliente. I confini già labili tra i due settori sono destinati a diventarlo ancora di più.




Joe Baguley, Vice President e Chief Technology Officer EMEA, VMware


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